Nonostante l’accordo sembri vicino, tensioni interne alla coalizione, soprattutto tra Ferruccio Sansa e Italia Viva, rischiano di complicare il processo.
Su Italia Viva anche Giordano del M5S ha messo il carico da novanta, definendo il leader di Italia Viva un “cambiacasacca”. Per loro, Renzi al tavolo del fronte progressista è come il sale nel caffè: decisamente fuori luogo.
Roberto Traversi del M5S, più cauto, ha ribadito l’importanza di avviare al più presto la campagna elettorale con un candidato ufficiale, mentre Gianni Pastorino di Linea Condivisa ha apprezzato l’ultimatum di Orlando, sottolineando l’urgenza di risolvere i problemi della regione. Solidarietà a Orlando è stata espressa anche dal PD regionale, mentre Italia Viva, pur criticando i veti ricevuti da altre forze politiche, ha aperto alla possibilità di partecipare alla coalizione, se accolta con le proprie proposte, ribadendo la necessità di un approccio centrato su crescita e infrastrutture.
Il centrodestra in Liguria è in attesa di conoscere il candidato del centrosinistra prima di annunciare il proprio. Ilaria Cavo, ex assessora e attuale parlamentare, è in pole position, seguita da Marco Scajola, anch’egli ex assessore e figura popolare nel Ponente che però non è genovese. Pietro Piciocchi, vicesindaco di Genova, è un’altra possibile scelta, sebbene non convinca tutti soprattutto Fratelli d’Italia che vorrebbe proporre una figura civica, ma attende l’annuncio del centrosinistra per decidere la propria strategia. I sondaggi e la reazione dell’opinione pubblica influenzeranno la decisione finale del candidato.
Alessandro Piana, presidente ad interim della Regione Liguria, ha espresso fiducia nelle capacità del centrodestra di continuare a governare la regione, sottolineando la presenza di personalità qualificate e competenti.
In fondo, perché preoccuparsi? Con il centrosinistra che sembra più impegnato a litigare che a vincere. E pensare che la vittoria sarebbe facile