Elezioni regionali: la sfida del centrosinistra tra astensionismo e percezione di mancato rinnovamento

Vorrei soffermarmi su questo sondaggio di Euromedia research, presentato da Telenord e ripreso da Uomini Liberi.

Ora, i sondaggi, si sa, valgono quel che valgono, spesso sono pilotati per influenzare, ma comunque chi li sa interpretare correttamente ha già vinto, o almeno ha più possibilità.
E questo sondaggio dice che il centrodestra può contare su un elettorato fedele e compatto, a cui non importa niente della vicenda del governatore, e che qualsiasi candidato venga proposto, lo voterà, con qualche piccolo distinguo. Anche il centrosinistra, o meglio il PD, ha un elettorato che vota per appartenenza, ma questo è comunque e sempre inferiore e in diminuzione. Con pochi punti percentuali di distacco, la vittoria sembra comunque possibile, basta poco, basta impegnarsi un pochino… Il che rischia di essere illusione, tipo gara fra Achille e la tartaruga.
A farla da padrone sono sempre e comunque gli astensionisti, qui forse persino sottostimati. E chi sono costoro? Gente difficile da convincere, ed ecco che quei pochi punti di differenza diventano macigni. Sono disillusi scettici a prescindere, certo anche menefreghisti da biasimare, ma il grosso semplicemente non si sente affatto rappresentato dalla proposta, da chi si sente di sinistra e non vede più vera sinistra, a chi sperava nei 5 stelle ma li vede troppo accomodanti e rinunciatari, oppure ha toccato con mano che, se provano a fare i veri 5 stelle, il sistema compatto li isola e annulla, e allora a che serve votarli? A chi non trova più alcuna delle proprie istanze rappresentata, a chi ha semplicemente l’allergia per alcuni dei partiti in coalizione probabile.
Ecco, la lettura corretta che farei io del sondaggio è: quei punti non si recuperano, il candidato non convince, la coalizione non convince, gli astensionisti restano della loro opinione, il centrodestra ha molte possibilità di rivincere.
Con quel che è successo, il centrosinistra dovrebbe già partire in vantaggio e il centrodestra essere in caduta libera. Se così non è, se le posizioni sono cristallizzate, vuol dire che non vengono percepiti ne’ speranza ne’ rinnovamento.
Ora, si può biasimare fin che si vuole chi continua a votare questa gente, ma se l’alternativa non riesce a convincere, questo è.

 Milena Debenedetti

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