Savona – Dopo il primo turno del 3 e 4 ottobre delle elezioni amministrative per l’elezione del nuovo sindaco di Savona, il fatto di rilievo è l’elevato tasso di astensione, che raggiunge il 50% considerando le schede bianche e nulle, il dato più alto di sempre per le elezioni comunali di Savona. E’ poi normale consuetudine che al secondo turno l’affluenza diminuisca ulteriormente.
Ad eccezione della parentesi 1994-1998, con il sindaco Francesco Gervasio sorretto da Forza Italia e Lega Nord e dell’ultima consiliatura 2016-2021 della sindaco Ilaria Caprioglio, sempre a maggioranza Lega (di Salvini), la sinistra savonese, che dal 1945 al 2016 ha retto le sorti della città quasi ininterrottamente, nelle elezioni del 2021, al primo turno, ha ottenuto 11.323 voti. Nel 1994 lo schieramento di centrosinistra contro il sindaco Gervasio al primo turno prese 20.665 voti, perdendo al secondo turno con 20.246 voti pari al 47,08%. Nel 1994 i votanti al primo turno furono 84,65% degli aventi diritto, mentre al secondo il 74,46%.
Già nel 1994 erano lontani i tempi in cui il Partito Comunista Italiano nella sola città di Savona poteva contare su 19mila iscritti. Oggi il PD, nella migliore delle ipotesi, sarà sostenuto da qualche centinaio di tesserati, non meglio messi saranno gli altri partiti.
Evidentemente la delusione per la mediocrità dei candidati e delle liste che li sostengono, la perdita di identità della città e le promesse non mantenute dalle varie amministrazioni che si sono susseguite in questi ventisette anni, ha compromesso la fiducia dei savonesi nelle classi dirigenti cittadine di tutti gli schieramenti. La metà dell’elettorato non trova nessuna rappresentanza nell’offerta elettorale.
Mediocrità delle classi dirigenti anche riscontrabile nell’ultima elezione del Presidente dell’Unione “Industriali di Savona”, dove è stato incaricato di rappresentare gli industriali savonesi un piccolo albergatore, apparentemente senza particolari esperienze in nessun campo dell’industria.
A Marco Russo (centrosinistra) ed Angelo Schirru (centrodestra) i due candidati che si scontreranno al ballottaggio per la poltrona di sindaco, spetterà l’arduo compito di ridare fiducia alla demotivata cittadinanza, il basso consenso di cui godono entrambe i candidati non è il migliore biglietto da visita.