“Ed ora ragioniamo sui compensi delle società partecipate!”

 
 ARECCO (Lega Nord):
Ed ora ragioniamo sui compensi delle società partecipate!
L’opinione pubblica, da tempo, è particolarmente sensibile al tema dei costi della politica italiana. Il problema è reale ma, frequentemente, è incentrato esclusivamente sui compensi che percepiscono parlamentari, ministri, consiglieri regionali e comunali. Spostare l’attenzione su quel mondo misterioso e complesso che abbraccia il cosiddetto “sottobosco” della politica, significa addentrarsi nella vera anomalia italiana; una parte di tali nomine, effettuate nei settori più disparati della vita pubblica, sociale, ed economica della società, costituiscono il vulnus del problema dei costi. Lo Stato detiene ….
importanti partecipazioni in aziende pubbliche, enti, fondazioni, società partecipate, analogamente alle Regioni, ai Comuni alle Province.

In Italia esiste un mondo parallelo alla politica, composto da persone che, senza la necessità e la “fatica” di essere democraticamente elette, assume ruoli prestigiosi e ben retribuiti.

Il solo Comune di Savona svolge un ruolo importantissimo nell’ambito di uno svariato numero di nomine in enti, fondazioni, società partecipate.

A tale riguardo, la mia attenzione di Consigliere comunale si è recentemente concentrata sull’entità degli emolumenti riconosciuti ai presidenti, ai vicepresidenti, ai componenti dei consigli di amministrazione ed ai direttori delle partecipate savonesi.

Una parte dei dati richiesti è reperibile online sui siti ufficiali del Comune di Savona e delle singole società ma, a mio parere, ad oggi, alcuni di essi non sono aggiornati, o completi,  per cui sollecito l’attuale Amministrazione savonese ad affrontare il tema ed a rendere pubblici la totalità dei compensi elargiti.   

Il dibattito che potrà derivare dall’analisi delle retribuzioni fornite consentirà sicuramente utili spunti di riflessione.

Una società partecipata non deve essere necessariamente valutata in funzione degli utili di bilancio, ma la qualità dei propri amministratori e dirigenti deve essere analizzata anche in virtù delle somme percepite annualmente.

 

 Gli importi ad oggi resi disponibili sono sicuramente di tutto rispetto.  Proprio per tale ragione viene da domandarsi quali siano stati, o siano a tutt’oggi, i criteri adottati per scegliere coloro che rivestono ruoli di vertice. 

Analogamente, occorrerà che l’Amministrazione indichi chiaramente i parametri adottati per giudicare i risultati ottenuti dalle singole aziende, collegando ad essi i singoli compensi erogati.

Ho già indicato pubblicamente alcuni di quelli che potrebbero essere i criteri scelti per esprimere, periodicamente, un giudizio di merito sul management delle partecipate:

      eventuale incremento del numero di lavoratori assunti a tempo indeterminato ed aumento, o ammodernamento, del numero dei mezzi e delle attrezzature  disponibili;

      qualità del servizio erogato, da valutarsi anche tramite il gradimento espresso dai cittadini utenti;

      eventuali utili di bilancio, collegandoli con le spese e gli investimenti sostenuti;

      qualità dei progetti di espansione futuri elaborati;

      eventuali ipotesi di razionalizzazione delle spese, validità dei progetti di espansione, o di accorpamento delle attività gestite.

Massimo Arecco          Consigliere comunale Lega Nord

    

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