Ecco per chi, i Millesimesi non voteranno.

I 3 candidati: Andrea Manconi, Aldo Picalli, Sergio Baldi

Oggi a Millesimo è giorno di mercato settimanale, se non avete tempo, tra una settimana fateci un giro per ascoltare.

Millesimo è un comune con intensi sentimenti di tradizione, tra compaesani ci si riconosce ancora facendo l’albero genealogico della famiglia di origine e nominando le vie, le piazze o la frazione, in cui ognuno abitata.

Dove c’è questo tipo di tradizione c’è memoria. I Millesimesi, ben abituati dai precedenti sindaci, non dimenticano la scarsa incidenza amministrativa degli ultimi 5 anni, e sanno che insieme al sindaco ci sono sempre i suoi assessori a decidere, e la loro responsabilità non è minore.

Dove c’è memoria c’è anche speranza, quella del cambiamento. Quest’ultima non dipende necessariamente dall’età del candidato, un candidato anche se più giovane di un altro, soprattutto se già amministratore, non è per forza di cose il cambiamento. Il cambiamento è la lenta ma ineluttabile metamorfosi di una stagione in quella successiva. Lo respiri nell’aria.

La simpatia di un candidato fa molta differenza in campagna elettorale, non basta il presenzialismo da ultime settimane, il sorrisetto di convenienza o la pacca sulla spalla dell’anziano, per correggere abitudini innate. Si nasce simpatici, non lo si diventa.

Si nasce modesti, non lo si diventa. Per essere scelti sindaco a Millesimo non si deve andare a scuola, perché Millesimo vuole essere amata e non studiata.

Tra i tre candidati sindaco, due sono certi, il terzo sembra essere strumentale, alcuni sostengono sia stato messo li volutamente. Non fraintendetemi, per volontà si candidano tutti, per fare dispetto ad altri, solo alcuni, questi sono doppiamente motivati ma, non sanno che perderanno due volte, come candidati e come uomini e donne.

Quindi, in piazza, il candidato sindaco con queste caratteristiche è favorito.

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