ECCO COSA STO PENSANDO DEL PD …..FUORI DAI DENTI….
Se vuole continuare la sua strada e trovarla, bisogna che il PD capisca una cosa sopra le altre.
Il PD non è il soggetto a cui tutti devono forzatamente guardare e a cui obbedire.
La storia sulla discussione se il segretario debba o non debba essere il candidato premier è fuorviante e prova a occultare la vera questione: la sua identità politica. Chi ha detto che il PD deve indicare….
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…indicare il nome del candidato Presidente del Consiglio? Certo può farlo, ma è solo una sua fissazione e una sua idea che nessuno è tenuto a rispettare, nemmeno al suo interno come si è visto. Ma il PD non è l’unico e assoluto che può indicare una persona adatta alle cariche Istituzionali. Il PD è un partito come ce ne sono tanti con le sue idee, i suoi progetti, le sue aspirazioni ancora da scrivere ber buona parte. Non ha la prerogativa assoluta di essere il soggetto a cui è demandato il compito di indicazioni su cariche istituzionali alle quali tutti devono acconciarsi. Questo è fuorviante e confuso, ed è su questa confusione e auto-incensazione che si è consumato il suo dramma odierno del quale resta molto compromesso il proseguo della esistenza. Andrebbe bene se decidesse solo lui l’indicazione di un nome e tutti gli altri fossero obbligati ad accettarlo Ma non è così e di questo tutti dovrebbero farsene una ragione, anche nei territori non solo al livello “romano” E’ bene che il PD scenda dalle nuvole e capisca che se non sarà uno dei suoi il Presidente del Consiglio, di regione, un sindaco, può essere benissimo uno degli altri che vogliono correre alle elezioni con lui. Segretario e premier vanno bene nella visione veltroniana in un sistema bipolare, con 2 partiti soltanto. In Italia non è così, ci sono molti partiti e nessuno, nemmeno il PD, può e deve arrogarsi diritti che non ha e che tra l’altro non sono sanciti da nessun articolo legislativo al riguardo delle elezioni. Il fatto che la discussione interna si sposti essenzialmente su questo è segnale che il PD si sente onnipotente e unico decisore. Certamente come grande partito ha voce in capitolo perchè convoglia una grande quantità di voti almeno fino a oggi, ma non ha per questo il diritto di decidere la persona, se non il diritto morale. Ecco quindi che la prima cosa che il PD dovrebbe fare è scendere dall’altarino dove si è messo da solo e guardare all’altezza degli occhi tutti gli altri, scendere con la mentalità al livello degli altri. Smetterla di montarsi la testa è quindi la priorità per il PD Il PD non è altro che un cumulo di idee di chi ne è arrivato ai vertici, quindi è la mentalità dei dirigenti che deve spogliarsi di quel velo di superiorità nobiliare che si è auto attribuito. Non è la base del partito anche se un serto preoccupante tasso di conformismo è palpabile ovunque. Lo deve fare partendo dalla base dei suoi iscritti o non iscritti dove anche li molti si sono lasciati prendere dalla sindrome della potenza e del potere, senza rendersi conto che entrambe sono cose effimere e inesistenti, come i fatti hanno ampiamente dimostrato. Il M5S sta dicendo sempre dei NO al mondo politico, e questo nessuno se lo aspettava, ma la base del PD sta facendo la stessa cosa (internamente al partito) sta dicendo dei no che nessuno si aspettava, ma tutti pensavano che il conformismo alla fine avrebbe ridotto tutto quanto come al solito. Ci si sta accorgendo invece che probabilmente non sarà così., o almeno molti ci sperano Il fatto stesso che la base del PD non venga mai consultata per nessuna questione dice chiaramente che i vertici del partito viaggiano su un binario diverso dalla sua base. I binari corrono sempre paralleli, non si incontrano mai. DOMENICO MAGLIO |