Caro Giovanni, il voto non è come dici tu un diritto e dovere. E’ se mai un diritto-dovere che configura il concetto di facoltà. Sembra una contraddizione in temini ma è così. Da quel che scrivi si capiesce che sei una persona per bene. (da non confondersi con tante persone perbene che ci hanno aperto il culo come dei libri). Passami il linguaggio. Ma quando ci vuole ci vuole.Adesso che come dicevo prima siamo lì a salvare l’Italia con due o tre scntrini del caffé pinzati da finanzieri mascherati da novelli Serpico invece di fare un “braso” pesante ai vari deputati, senatori, portaborse, tesorieri, faccendieri, che non abitano solo il parlamento ma tutte le sedi distaccate del potere (quindi anche i paesini) ebbene sarà dura poter trovare un modo di “votare bene”. Asteniamoci…male che vada in pensione ci andremo a sessantasei anni.