CI HANNO SCRITTO 2 DIPENDENTI PUBBLICI |
PAGELLINE Qualche settimana fa su Uominiliberi è apparso un “pezzo” che parlava delle pagelline per la valutazione dei dipendenti del Comune di Savona utili le progressione economiche orizzontali, le cosiddette p.o. Io lavoro in un Comune dell’entroterra savonese dove andiamo, più o meno, tutti d’accordo, per cui la pagellina del dirigente non mi ha toccata più di tanto, l’ho messa da parte come faccio da anni e me ne sono dimenticata. Ho notato che una mia amica che lavora per il Comune di Savona ha messo il muso. Ma non ho associato questo fatto con il giudizio ricevuto fino a quando, proprio lei, mi ha confessato che in molti, lì a Savona, sono stati mazzuolati bene bene, tanto che in questo periodo si incontrano per gli uffici i musi di quelli che poco tempo prima erano i colleghi. Questa mia amica è vicina alla pensione e non si merita un simile trattamento dopo una vita di lavoro. Una canzone diceva “nessuno mi può giudicare, nemmeno tu…”ed io aggiungerei nemmeno mia madre mi può giudicare figuriamoci un estraneo. Propongo ai colleghi savonesi di mettere in piazza Sisto un bidone di metallo con il fuoco dentro e buttarci tutte le pagelline, fare una bella festa con musica e balli. Il ballo traballo del pagellino bruciato. |
LAVORO A CASA Forse qualcuno può avere il dubbio che voler cambiare il modo di vedere il lavoro sottintenda che si vuole lavorare di meno. Non è così. Sono una pubblica dipendente e per ruolo devo progettare soluzioni per riparare, ristrutturare, mettere a posto le cose pubbliche (rampe per handicappati, giardinetti, fognature, e altro), non ho obbligo di sportello al pubblico. Io non mi sento rappresentata dal modo di organizzare il lavoro qui, perchè devo lavorare obbligata a seguire un orario. E se volessi lavorare dopo cena, momento che mi rende di più? Non potrei. Mi viene vietato come se, con la mia richiesta, volessi sovvertire uno stato di fatto avuto da Dio, o come se volessi uccidere qualcuno. Dopo che mi sono occupata dei figli da portare a scuola di corsa arrivo già trafelata e poi c’è da considerare che il mio è un lavoro intellettuale e faccio più fatica ad ingranare al mattino perchè sono più addormentata che alla sera. Alla sera, messi i figli a letto inizio a pensare a qualche soluzione e così il mio lavoro progettuale della sera, che mi porto a casa, non mi viene riconosciuto. Questo è un esempio limite, sono d’accordo, ma è per spiegare che mi farebbe comodo un orario che posso gestirmi io come i colleghi, e le colleghe, incaricati di posizioni organizzative. Loro (per investitura divina?) hanno l’orario elastico e sono solo obbligate solo a quadrare il monte ore finale. Sarebbe più comodo anche per me. |