Dimora fissa

Il centro di Savona da alcuni anni vive un travaglio legato a scelte (a priori e ancor più a posteriori) nuove e sbagliate.
Mi rendo conto che questa considerazione possa apparire scontata, gratuita e goffa. Mi limito però a rappresentare in poche righe ciò che qualunque persona (normodotata di spirito di osservazione medio) vede facendo due passi tra via Paleocapa, corso Italia, piazza del Popolo e dintorni.
Il numero di uomini (e qualche donna) senza fissa dimora che occupa i marciapiedi è aumentato sensibilmente, volti bianchi e neri di mendicanti che – più o meno discretamente – chiedono un aiuto, uno spicciolo per poter tirare avanti.
Le statistiche ci dicono che in Italia i senzatetto sono oltre centomila; la tendenza per i prossimi anni purtroppo sarà il forte aumento poiché le politiche del governo e delle amministrazioni locali non sopperiscono ai disagi delle famiglie meno abbienti.
A ciò si aggiungono i massicci sbarchi dal nord Africa (dall’inizio dell’anno ad oggi oltre 105mila immigrati) che – per quanto regolati e monitorati dal Ministero dell’Interno – produrranno nel giro di qualche mese altri disperati nelle nostre città.
Insomma, le nostre vie saranno ancor più frequentate da mendicanti che si aggiusteranno alla meglio, vivendo di espedienti ed elemosine.
Alla luce degli ultimi eventi ritengo impensabile un’inversione di tendenza, semmai un aggravarsi fino a che alle emergenze di malessere sociale si sommeranno le emergenze sanitarie, di sicurezza e di ordine pubblico.
Per ora possiamo dire che a Savona coloro senza fissa dimora che hanno trovato una dimora fissa sono aumentati.
E per qualcuno magari potrà apparire un sollievo

Dario Caruso da Il tempo della semina

Condividi

Lascia un commento