Site icon UOMINI LIBERI

“DIECI PICCOLI INDIANI”. Quello che sta accadendo nella Lega savonese sembra uscito da un giallo scritto da Agatha Christie

Quello che sta accadendo oramai da svariati mesi nella Lega savonese sembra uscito da un giallo scritto da Agatha Christie.

Uno dopo l’altro, i consiglieri del gruppo se ne stanno andando, oppure vengono metaforicamente presi per mano e accompagnati all’uscio in quanto non più graditi: insomma vengono fatti fuori!

Bertolazzi… fuori, Dallaglio… fuori, Rossi… fuori, Giusto…fuori, Martino…non più pervenuto.

Chi sarà il prossimo che, di propria spontanea volontà, oppure, in maniera assistita, lascerà il partito? Si mormora che presto ne seguiranno altri.

Il dott. Giusto se n’è andato sbattendo la porta, inoculando, agli oramai ex fratelli padani, un “sonoro vaffa”.

Dei dieci consiglieri (i dieci piccoli indiani della storia scritta da Agatha Christie) che la Lega poteva contare fino a pochi mesi orsono in consiglio, a dire il vero, ne sono rimasti pochini.

Tale circostanza, peraltro, è foriera di innumerevoli mal di pancia nella maggioranza.

I conti non tornano: più il numero dei consiglieri della Lega scende e più aumenta il numero degli assessori in giunta che rappresentano il partito. Ai tre assessori storici, ora si è infatti aggiunta la new entry Scaramuzza.

Oltre ai conteggi, a qualcuno rischiano di saltare i nervi e la pazienza.

Il rinvio delle elezioni ad ottobre ha cambiato completamente le carte in tavola.

Quello che all’inizio era stato elaborato come un metodo scientifico di selezione partitica, di giorno in giorno si sta trasformando in una Waterloo per gli “apprendisti strateghi” del carroccio.

Il rinvio delle elezioni amministrative si è accavallata con il voto per il rinnovo del prossimo consiglio provinciale, per cui la Lega savonese, con i suoi consiglieri, si è trasformata nel serbatoio di voto a cui potranno attingere i diretti avversari: Cambiamo e Fratelli d’Italia, che da questa situazione ne usciranno sicuri vincitori.

Al contempo, mancando la certezza sulla fedeltà di coloro che sono rimasti (per ora), si teme che anche costoro possano subire il fascino delle sirene ammaliatrici.

Insomma, la temperatura interna al partito si sta facendo “bollente”.

Le scelte strategiche avevano preso l’avvio tempo addietro, ed erano state pianificate con attenzione e minuzia: con il passare dei mesi, però, un destino “cinico e baro”, ha cambiato radicalmente le carte in tavola.

I nuovi ingressi organizzati in fretta e furia per dimostrare la vitalità del partito, in realtà ne hanno amplificato la debolezza: era da anni che si sapeva che l’Assessore Scaramuzza “fosse in orbita Lega”, per cui il roboante annuncio di ingresso ufficiale nelle file del carroccio non ha stupito nessuno.

Infatti, un altro consigliere pronto a fare ufficialmente il grande salto, per ora, molto saggiamente, si è defilato ed aspetta.

Non da ultimo, la recente assoluzione dell’onorevole Edoardo Rixi, nel processo d’appello per le cosiddette “spese pazze” in Regione Liguria, ha ulteriormente mandato a “p…..e”, pardon, in fumo, il sogno coltivato da qualcuno, di prenderne il posto come futuro segretario regionale ligure, con l’obiettivo di decidere chi saranno i futuri candidati per le prossime elezioni politiche e non solo!

Dei piani leghisti, ultra segreti ed ultra raffinati, per piazzare il proprio uomo sulla poltrona di palazzo Sisto, alla prossima tornata, evitiamo di parlarne per “carità di patria”. Dopo mesi e mesi di lavoro, incontri, strategie, promesse, impegni, battute di caccia e cene a base di selvaggina, il progetto si è sciolto come neve in primavera.

L’autoproclamato sindaco, si è impallinato da solo, direbbero nel loro gergo i cacciatori.

Comunque, come in ogni romanzo giallo pieno di colpi di scena, anche le future vicende politiche della lega savonese riserveranno colpi di scena e ancora tanti, tanti, tanti “killeraggi” politici, roba da stomaci forti, o da appassionati del genere “noir”.

Andando avanti di questo passo, però, il rischio è che il tutto si trasformi in cabaret: insomma, che si passi da Agatha Christie ai fratelli De Rege!

Condividi