LA SAGA DEL “TAVOLIERE”! Uno dei sintomi di decadenza democratica del nostro paese consiste nel grave livello di impreparazione e nel deficit “culturale” che contraddistingue la cosiddetta “casta” i cui rappresentanti, scelti per tasso di fedeltà al “fondatore-padrone”, non emergono certo per competenza ed approfondimento dei problemi. |
Provate a chiedere, per esempio, al signore che ha fatto queste dichiarazioni…leggi…perchè quando era semplice consigliere votò per il depotenziamento e la metanizzazione della centrale, ed oggi, in veste di Presidente (pro tempore) ritiene di esibirsi in questa gara lobbistica, quasi fosse un azionista di Sorgenia ed avesse investito sul problema molto di più che una verace passione amministrativa. Se poi lo invitate, in tutta amicizia, a palesarci il suo concetto di “interessi diffusi”che pure dovrebbe essergli chiaro, visto il ruolo che ricopre, e perché ritenga di fare precedere, alla loro tutela costituzionale, sempre e comunque il peso dei “poteri forti”, state pur certi di incassare risposte loquaci e comportamenti difformi dalle parole. E sì, purtroppo non esistono più le scuole di un tempo, nè quelle di partito a completare le lacune individuali sui doveri del buon amministratore: ed allora ci raccontano la storia del “tavolo” e dei mancati convitati dimenticandosi, sempre e comunque, che i “parolai” si riconoscono subito, alla prima reiterazione, ed e’ poi difficile cambiare idea sul loro bilancio operativo, al di là delle comparsate e delle dichiarazioni. |