Circa un mese fa scrissi questa lettera a Giuseppe Conte, presidente del M5S.
Oggi, anche alla luce delle ennesime uscite di Beppe Grillo, mi piace aprire quanto gli comunicai.
Savona, 8 agosto 2024
Caro Presidente,
desidero scriverti queste poche righe per esprimere preoccupazione.
Preoccupazione e disappunto.
Da troppo tempo il M5S soffre un dualismo che – di fatto – esiste.
Il vertice deve sottostare alle parole becere e fintamente ironiche del fondatore (riconosciuto) e garante (non si capisce a quale titolo).
Sappi che la stragrande maggioranza degli attuali elettori è in attesa.
Attendono la definitiva recisione del cordone ombelicale che lega il primo Movimento, carico di vis popolare e forti argomentazioni critiche, al Movimento odierno, pronto per governare in ottica progressista e propositiva. Il primo oggi non ha più senso di esistere; è sotto gli occhi di tutti.
Attendiamo la Costituente, dirai tu.
Questo sarebbe ragionevole e sufficiente se non si fosse già ciurlato nel manico.
Sono due anni che si temporeggia per ciascun atto interno, addirittura vengono procrastinati anche i più elementari provvedimenti.
Il fronte grillino ancora esistente, ancorché minoritario e spesso – come dimostrato in passato – inconcludente, si arroga il diritto di sperare nel ritorno del messia.
Le favole meritano però il lieto fine.
Spalanca verso il futuro il Movimento, accelera la transizione.
Attendiamo la Costituente, d’accordo. Dopodiché chi ha dato ha dato.
Il Movimento non può essere statico.
Che Movimento sarebbe?
Con gli auguri di buon lavoro
Dario Caruso
da iltempodellasemina il 5 settembre 2024