DANNI DI FATTURATO PER FIERE IN CORSO ITALIA

 

 DANNI DI FATTURATO PER FIERE IN CORSO ITALIA

progetto “chiusura negozi” del comune di Savona

In merito alla recente critica che è stata fatta da alcuni negozi al Comune di Savona sulla disposizione degli stand nelle Fiere in città, stupisce che oggi su un giornale la replica ironica e disinformata sia stata fatta da una cittadina, la sig.ra Maria Teresa Castellana, che però ha distrattamente dimenticato di riferire che è dipendente proprio dello stesso Comune di Savona.

Una sorta di piccolo conflitto di interessi, ma si sa, in Italia non fa più notizia.
Stupiscono soprattutto le falsità e la disinformazione presenti nelle parole della sig.ra Castellana.
Prima cosa: i negozianti NON chiedono di non fare le fiere a Savona, al limite, se possibile, eventualmente di variarle (non sempre le stesse o negli stessi posti); semplicemente chiedono dall’ottobre 2011 (ripetiamo: ottobre 2011, due anni e mezzo) di lasciare lo spazio tra gli stand per il passaggio della clientela verso i negozi e di non mettere i teli dietro gli stand di modo da favorire la visibilità delle attività commerciali, evitando così di creare il dannosissimo ‘effetto muro’ della fiera.
Due concetti semplici, di buon senso, che non danneggiano nessuno, concetti che l’Assessore al Commercio a parole condivide ma che spesso non mette in pratica.
Seconda cosa: la sig.ra Castellana riferisce che il danno agli esercenti savonesi è solo una protesta “precotta e preconcetta” fatto da “sportivi del mugugno”, senza avere numeri alla mano e senza quindi avere la minima idea di cosa stia parlando. Invitiamo la sig.ra Castellana (che ha la fortuna di poter sedersi serenamente ogni mattina su una comoda sedia comunale a posto fisso senza correre il rischio di vederla pignorata, come invece capita ai negozianti che non riescono più a far quadrare i conti nel disinteresse dell’Assessorato al Commercio) di venire a vedere e confrontare i nostri dati di vendita nei giorni di fiera e nei giorni normali, così eviterà di fare altre infelici brutte figure.
Sono numeri semplici, ce la può fare. 
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