DALLE FAVOLE ALLA REALTA’

 DALLE FAVOLE ALLA REALTA’
I fratelli Grimm, la favola del pifferaio magico,
analogie, riflessioni e analisi politiche

La favola è ambientata nel 1284 ad Hameln, cittadina della Bassa Sassonia. Un uomo con un piffero si presenta in città e propone di disinfestarla dai topi che avevano letteralmente invaso l’abitato.

Il borgomastro, rassegnato ed incapace a risolvere il problema, accetta l’offerta dello sconosciuto,  promettendo all’uomo il pagamento di quanto richiesto. Non appena il Pifferaio inizia a suonare, i ratti, incantati dalla sua musica, si mettono a seguirlo, lasciandosi condurre fino al fiume Weser, dove annegano. La favola prosegue e si conclude in maniera tragica per la comunità locale…

 Gli insegnamenti che potremmo ricavare dalla lettura di questa amara narrazione sono innumerevoli, tanti quanti gli spunti di riflessione legati, in particolare, al tema dell’infanzia e dei pericoli che tale delicata fase della vita umana può comportare.

In questa occasione, però, voglio collegare una possibile morale della favola con la realtà della città di Savona.

 

Anche la Nostra comunità sta convivendo, da troppi decenni, con nugoli di pifferai che hanno illuso i cittadini, convincendoli di essere i soli in grado di risolvere i tanti problemi della comunità, suonando note flautate, suadenti e obnubilanti.

Questi pifferai ci hanno condotto dove hanno voluto loro ed ora, come i ratti nella parte iniziale della favola, o come i bambini raccontati dai fratelli Grimm nell’amara conclusione della narrazione, siamo arrivati sull’orlo del burrone!

 

Quando parlo di pifferai mi riferisco sia a una certa, trasversale, componente politica, sia a quella massa di famigli piazzati da tempo in associazioni, aziende, spesso occupanti ruoli di vertice con potere decisionale e in grado di condizionare la vita dei lavoratori, dei fornitori, degli utenti, dei cittadini tutti.

Quale potrebbe essere la morale finale della favola, riletta in chiave politica?  Io, personalmente, propongo questa: “Savonesi, cambiamo direzione di marcia e, metaforicamente, nel burrone, gettiamo certi pifferai con la loro corte di nani, servi, ballerine e raccomandati” 

Massimo Arecco 

Consigliere comunale Lega Nord 

(inesperto di topi, ma amante delle favole e dei sogni)

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