In questi anni, invece, Marco Russo sembra aver ripreso l’idea, ma in una versione decisamente annacquata e poco convincente. Si moltiplicano gli incontri di quartiere, si raccolgono le opinioni dei cittadini, si ascoltano i suggerimenti… o almeno così si dice. La realtà, però, è ben diversa: le decisioni sono già state prese a monte, e gli incontri servono più a mettere una bandierina sulla partecipazione che a promuovere un vero coinvolgimento.
Laddove Lugaro cercava un’autentica apertura al contributo dei cittadini, Russo sembra limitarsi a copiare il compito senza preoccuparsi troppo di ottenere lo stesso risultato. Un po’ come uno studente che sbircia durante un compito in classe, ma non capisce nemmeno cosa stia copiando. Risultato? Una partecipazione di facciata, che rischia di allontanare ancora di più i cittadini, già disillusi, dalla politica locale.
Insomma, se l’idea era di far rivivere i “Venti di partecipazione”, l’attuale giunta è riuscita solo a trasformarli in una brezza insignificante e molto fastidiosa per i cittadini