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Da rassegna del settore dell’allevamento a festa paesana. La Fiera del Bestiame di Carcare, ha perso la sua vera identità”.

“Secondo i rappresentanti dell’Associazione INTRABORMIDA a pesare sono stati l’assenza del percorso espositivo delle aziende del territorio e la scarsa presenza di produttori locali”.

Due erano le Rassegne Promozionali del territorio delle Valli del Bormida, da sempre promosse dalla Comunità Montana Alta Valbormida, per incentivare e fare conoscere il settore dell’allevamento del bovino di Razza Piemontese e della coltura e ricerca del tartufo, poi lasciate in eredità organizzativa ai Comuni di Carcare e Millesimo.
Durante lo scorso fine settimana siamo stati amministrativamente testimoni della negligente e colposa fine di una delle due rassegne citate.
Una rassegna espositiva di un settore economico, l’Antica Fiera del Bestiame di Carcare, mette in mostra il patrimonio zootecnico delle Valli del Bormida, di fatto privata della sua identità e trasformata, dalle insensibilità e ignoranze degli organizzatori, in una delle tante rispettabili “feste di paese”, dove ci si è residualmente e pubblicamente vantati solo del successo di una sfida culinaria “uomo contro cibo”, dove a garantire la minima ricettività sono stati gli eventi musicali serali promossi dai locali di somministrazione.
In quel contesto sono stati, per primi, offesi gli allevatori valbormidesi, sono oltre 25 le aziende del settore distribuite sul territorio vallivo, non coinvolte nel percorso di costruzione della rassegna, significativa la loro non presenza. Anzi, si è detto pubblicamente di fantomatici allevatori piemontesi, la cui presenza è impossibile in Fiera per protocolli vaccinali ASL differenti da quelli Liguri.
Simbolicamente offeso, insieme agli enti, alle associazioni ed ai consorzi che lo hanno creato, anche il decennale percorso di ottenimento del marchio IGP, unico per le carni rosse in Regione Liguria, del “Vitellone Piemontese della Coscia”, che non ha avuto alcun riconoscimento d’esistenza.
Offesi gli amministratori comunali ospiti, i consiglieri regionali, le associazioni di categoria del settore agricolo presenti, tutti coinvolti nella presentazione della festa, probabilmente inconsapevoli o non bene informati, che non stava accadendo nulla di realmente promozionale per il territorio. Offesi i produttori locali, le loro aziende della “filiera corta” sono legate al tema della rassegna, lasciati con l’aspettativa delusa di un grande pubblico commerciale e di una vetrina conoscitiva che, non c’è stata.
Dal 2023 a ieri, con un anno di lavoro organizzativo alle spalle, l’attuale amministrazione comunale di Carcare, non ha semplicemente compreso l’anima storica e la valenza di tutela comprensoriale di questo tipo di rassegne, dovrà per il 2025 approfondire e ricercare la sua vera identità, la cui perdita è solamente imputabile a loro stessi.

Intrabormida
Andrea Alloisio – Presidente
Christian De Vecchi
– segretario

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