L´esposto dopo i contrasti del sostituto Gabriella Marino con il capo della procura che da domani è in pensione Lalla, addio al Palazzo tra i veleni due imputati lo denunciano al Csm Il pm aveva chiesto di non occuparsi più del procedimento di cui aveva domandato l´archiviazione |
UN esposto al Csm contro il procuratore Francesco Lalla tre giorni prima del suo pensionamento, visto che oggi è il suo ultimo giorno di servizio. Due architetti coinvolti in una duplice vicenda giudiziaria (ne parliamo qui a fianco) che li vede imputati in un processo e vittime in uno parallelo, attraverso i loro avvocati Aldo Bissi, del foro di Milano e Enrico Misley di quello genovese, hanno chiesto al Consiglio Superiore della Magistratura e agli altri organi giudiziari competenti, di verificare la correttezza del comportamento del capo della procura di Genova in merito al loro procedimento. L´esposto nasce da un documento altrettanto clamoroso depositato agli atti del processo dal sostituto procuratore Gabriella Marino, il magistrato che aveva seguito entrambe le indagini e che per i due architetti Daniele Bianco e Gerolamo Valle aveva chiesto l´archiviazione. La sua richiesta non venne però accolta dal gip, che mandò a giudizio per falso in scrittura privata i due professionisti. Il documento è una lettera protocollata, con cui il pm Marino scrive al suo capo per chiedergli di essere sostituita nei due processi, dopo che è venuta a sapere di un colloquio in cui l´avvocato (uno dei penalisti più noti di Genova) delle parti civili aveva manifestato al procuratore Lalla “perplessità in ordine alla strategia o comunque all´atteggiamento della pubblica accusa in aula”, anche se, sottolinea il pm, tali perplessità sarebbero fatti “appresi de relato, non avendo partecipato il detto difensore alle udienze dibattimentali anteriormente al vostro incontro”. Marino accenna anche ad un incontro da lei avuto con lo stesso avvocato, e il tono della lettera è sostanzialmente quello di chi ha mal digerito sia i colloqui che il comportamento del suo superiore. In calce al documento il procuratore Lalla prende atto della richiesta della collega e a “sua tutela” sostituisce il pubblico ministero con un vice pretore onorario. La lettera del pm, che nei corridoi della procura ha suscitato parecchio scalpore, ha sorpreso anche gli avvocati dei due architetti, che hanno intravisto nei vari passaggi descritti alcuni profili a loro giudizio meritevoli di approfondimento. L´esposto inoltrato al Csm e agli altri organismi competenti dovrà quindi, nelle loro intenzioni, verificare se il comportamento tenuto dal capo della procura Francesco Lalla abbia sconfinato dai precisi canoni imposti da leggi e regolamenti. Anche Fiorani tra i testi citati in udienza C´è anche Giampiero Fiorani tra i testi citati dai difensori dei due architetti. Perché questo processo parte da un caso nazionale. Bianco e Valle, infatti, opponendosi ad un ampliamento dei volumi che ritenevano irregolare per un intervento immobiliare a Imperia entrarono in conflitto – penale e civile – con Pmg, una delle società di cui Fiorani, l´ex ad della Popolare di Lodi era socio occulto. I due architetti che sono stati testimoni preziosi della procura di Milano nell´inchiesta sui furbetti del quartierino, sono imputati in questo processo per un presunto falso in una scrittura privata ai danni di Paolo Marazzina, costruttore di Lodi e Gianpaolo Bruschieri. Ambrogio Marazzina, fratello di Paolo, e un pregiudicato bolognese, Piergiovanni Mazzucco sono invece indagati in un´inchiesta parallela per tentata estorsione ai danni degli stessi architetti Bianco e Valle. Le indagini ipotizzano che i due professionisti subirono pesanti pressioni e minacce perchè ritirassero le cause civili che bloccavano l´area di Imperia appetita da molti costruttori. Marco Preve da La Repubblica |