IMPERIA – Inizia tutto come la più classica delle beghe immobiliari. L´esclusivo appartamento sulla collina più ambita di Imperia, con imperdibile vista mare sul nuovo porto, rivela una serie di magagne che sfociano in cause e diffide. Ma quello che una coppia di noti avvocati milanesi non poteva mettere in conto è che, dalle infiltrazioni d´acqua e da una caldaia priva di certificazione si finisse alle minacce, al topicida davanti al garage, ad un´inchiesta della procura, a sorprendenti intrecci societari che portano a imprese di Modena con proprietari pugliesi, fino ad arrivare a Capitalia attraverso Romafides e la Gea – quella dei rampolli dai nomi illustri: Moggi, Geronzi, Tanzi, Calleri -, e ancora alla Cordusio Fiduciaria del gruppo Unicredit. Non è tutto. Perché queste vicende si incrociano anche con la clamorosa autodenuncia di un imprenditore di Ventimiglia: “per avere il lavoro ho pagato una falsa sponsorizzazione a una squadra di calcio minore”. E pensare che Rosalba Cilia e suo marito Cosimo Maglie, gli avvocati milanesi, avevano scelto Imperia, oltreché per ragioni di famiglia, proprio per quel suo placido, quasi noioso tran tran quotidiano. Tutto inizia, come spesso accade in riviera, da un cambio di destinazione d´uso, questa volta in via privata Altamira, sulla collina alle spalle della prefettura, con vista su porto Maurizio. Il proprietario di un´antica azienda floricola costituita da serre e capannoni, oggettivamente bruttini, ottiene la variante per realizzare un complesso di 23 appartamenti con annessi box. E´ il 2005 quando partono i lavori. La società proprietaria è la Terrazze srl di Modena, amministrata dal modenese Paolo Menabue che ritroviamo anche in una delle due società, la Oikos (anche lei in liquidazione) che controllano le Terrazze. L´altro 30% di quote è in mano a Romafides, la fiduciaria di Capitalia che all´epoca possedeva anche la Gea, la discussa società che gestiva, all´alba dello scandalo di calciopoli, oltre 200 tra calciatori e allenatori. Un anno e mezzo fa Romafides è stata rilevata da Cordusio altra fiduciaria, questa volta di Unicredit. Cordusio era proprietaria anche di Omega, l´azienda dello scandalo dei call center Eutelia. «Quello che vorremmo capire è che interessi potessero esserci per colossi, o presunti tali, di questo genere dietro un´operazione banale come questa di Imperia» si chiedono i coniugi Maglie. Così come si pongono interrogativi sulla possibilità di ottenere un risarcimento dalla causa civile visto che le società sono state messe in liquidazione e le quote sono in mano ad altre imprese che fanno capo ad un gruppo di pugliesi, tra i quali un avvocato del Pdl di Bari, Francesco Papa. Le stesse domande le hanno evidenziate in una denuncia per truffa, depositata dall´avvocato Renato Giannelli. Il pm Paola Marrali (oggi trasferito a Sanremo) ha aperto un´inchiesta che affronta anche la questione sicurezza circa la tenuta di un muraglione esterno e la caldaia, la cui pericolosità è stata rilevata dai vigili del fuoco che ne hanno chiesto l´adeguamento. E quest´ultimo aspetto tira in ballo una serie di società, tecnici e professionisti. In primis l´ingegner Paolo Corio, già consigliere comunale a Imperia per Forza Italia, che ha firmato il progetto. «Non so niente degli assetti societari – dice Corio – quanto alle polemiche riguardano solo aspetti civili tra i due condomini e l´impresa. Gli altri proprietari non hanno avuto nulla da ridire se non sulla costruzione di un ascensore da parte dei coniugi Maglie». Corio, che sta costruendo una propria villa sullo stesso terreno, nega anche di essere mai stato direttore dei lavori come risulterebbe invece da una foto del cartellone del cantiere allegata alla denuncia. Quanto a una delle imprese incaricate dei lavori, la Ediltech di Vallecrosia, oggi fallita, uno dei titolari, l´ingegner Fabio Mazzulla, con un esposto presentato in procura dall´avvocato Sandro Lombardi, ha denunciato di aver versato, su richiesta degli amministratori della società Terrazze, 115mila euro alla squadra di calcio Polivalente San Cesario sul Panaro, nel modenese, «formalmente per sponsorizzare la squadra… invero si osserva che nessun interesse aveva la società ad una siffatta sponsorizzazione...». Dopo una prima archiviazione, la denuncia oggi «è – spiega l´avvocato Bernardi – oggetto di accertamenti da parte della guardia di finanza».
Marco Preve
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