A Savona e in tutta la regione, i pronto soccorsi stanno affrontando un aumento dei pazienti, con casi di sovraffollamento che mettono sotto pressione il sistema sanitario. In molte occasioni, i pazienti vengono trattati su barelle nei corridoi a causa della mancanza di posti letto. La mancanza di un numero sufficiente di medici e infermieri rende più difficile garantire tempi di attesa adeguati e cure tempestive.
Oggi il SECOLOXIX riporta che i pronto soccorso di Genova stanno affrontando una situazione critica, con il San Martino in crisi a causa di un iper afflusso di oltre 120 pazienti già presi in carico e 30 in attesa. Le ambulanze sono state deviate verso altri ospedali come il Galliera e il Villa Scassi, anch’essi sovraccarichi con lunghe attese che in alcuni casi superano le cinque ore. La centrale del 118 è mobilitata per gestire l’emergenza e smistare i pazienti, mentre il personale sanitario è sotto grande pressione, lavorando in condizioni straordinarie per contenere i disagi.
Uno dei problemi principali è la carenza di personale medico e infermieristico, una questione cronica che ha colpito pesantemente la sanità ligure. Le carenze riguardano non solo i pronto soccorsi, ma anche i reparti ospedalieri, limitando le possibilità di ricovero e aumentando il carico di lavoro sul personale esistente.
Le liste d’attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici sono un’altra questione critica. La pandemia ha ulteriormente aggravato questa situazione, causando ritardi e posticipazioni di interventi non urgenti. In particolare, la provincia di Savona è stata segnalata come una delle aree con tempi di attesa particolarmente lunghi per determinate prestazioni.
Negli ultimi anni, la Regione Liguria ha avviato piani per riorganizzare e potenziare la sanità, con interventi mirati alla digitalizzazione dei servizi e alla ristrutturazione di alcuni ospedali. Sono stati stanziati fondi per aumentare i posti letto e migliorare l’efficienza delle strutture esistenti. Tuttavia, la realizzazione di questi progetti richiede tempo, e i benefici non sono ancora completamente percepibili.
La situazione ha suscitato critiche da parte di associazioni, sindacati e cittadini, che hanno spesso organizzato proteste per chiedere miglioramenti strutturali e un aumento degli investimenti nel personale. Le critiche principali riguardano la gestione delle risorse, i tagli al personale e la mancanza di un piano organico per affrontare i problemi in modo strutturale.
In sintesi, la situazione dei pronto soccorsi e degli ospedali in Liguria, e specificamente a Savona, resta complicata, con sfide legate al sovraffollamento, alla carenza di personale e alle lunghe liste d’attesa. La Regione sta cercando di affrontare questi problemi, ma i risultati si vedranno nel medio-lungo termine.
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