Il lungo processo di approvazione del Progetto Bofill si concluse quando le resistenze di Sovrintendenza, Regione e di chi si opponeva (cittadini, Italia Nostra), furono superate inserendo nel progetto da 137.000 m3, alcuni aspetti considerati positivi per la città….
· Un aspetto finale (rendering) bello e ricco di trasparenze con alberi immensi;
· Ricchi oneri di urbanizzazione, comunicati, nel 2001, in 30 miliardi di lire (15 M€);
· Un edificio destinato a sede dell’Azienda Provinciale del turismo, sottratta ad Alassio (il secondo cubo);
· Uno spazio artigianale all’interno del Crescent 2 per favorire posti di lavoro;
· Una residenza turistico alberghiera nel Crescent 2 per favorire posti di lavoro.
Con il tempo, fetta dopo fetta, è avvenuta la sparizione di tutto ciò:
· Nel 2001 il volume concesso di recupero dal volume dell’autosilo passa dal 50% al 70% con un incremento di circa 4.000 m2;
· Nel 2006 lo spazio artigianale diventa 1.017 m2 di appartamenti e negozi, cui sono aggiunti 488 box; per felice “combinazione” l’altezza dello spazio artigianale era esattamente il doppio delle altezze necessarie per la trasformazione in appartamenti; non ci fu un incremento degli oneri di urbanizzazione;
· Nel 2011 sparisce il cubo per la promozione turistica, sostituito da un giardinetto;
· Il Crescent viene realizzato in stile cementizio sovietico, totalmente infedele rispetto all’aspetto promesso (ved. immagine che segue)
· Degli ingenti oneri di urbanizzazione l’unica realizzazione nota sono le fogne al servizio del complesso della Torre Orsero.
Oggi il percorso viene completato con l’ultima variante, relativa alla cancellazione della residenza alberghiera. Pensano che la gente non abbia memoria. E’ evidente che ciò che ci viene presentato come un’opportuna variante non è che un ulteriore arricchimento per gli imprenditori, l’ennesimo anello di una catena che si è sviluppata con precisione e continuità, fino a cancellare tutti gli elementi che all’inizio costituivano l’aspetto positivo per la comunità.