Crescent 2

 
Crescent 2 e le scelte politiche di SEL e Rifondazione
Martedì mattina la Giunta comunale di Savona ha approvato la nuova colata di cemento sulla Darsena, senza neanche le riduzioni di volumetrie a suo tempo concordate con i partiti alleati del PD.  Rifondazione comunista e SEL hanno espresso voto contrario in Giunta. Si tratta di opposizione di facciata e sostanzialmente arrendevole, in quanto non suscettibile di determinare alcun pratico effetto e non seguita da scelte coerenti. C’è da chiedersi quali obiettivi perseguissero  questi alleati, quando…
entrando nella maggioranza, si proponevano di controllare e di tenere a bada manovre edificatorie nella nuova Amministrazione. La conseguenza logica dovrebbe oggi essere che, se non condividono una determina su materia così rilevante, per coerenza dovrebbero  uscire dalla maggioranza. Perché continuare a dare, con la loro presenza, una copertura di sinistra a una maggioranza che opera scelte di questo tipo?

Ma questo è solo un aspetto della questione. Perché, anche in questa occasione, è evidente l’ inadeguatezza della classe dirigente politica della nostra Amministrazione ad affrontare i temi salienti della convivenza civica (urbanistica, traffico, rifiuti, politica energetica, ecc.) e la sua incapacità ad aprirsi ad una visione veramente moderna dell’ambiente che non deve essere considerato un peso che rallenta la crescita, a cui destinare poca attenzione e poche risorse, ma che deve invece diventare, come nel resto dell’Europa, il centro motore delle scelte politiche e dell’economia.

Invece noi ci ritroviamo con la concessione di variazione d’uso per il Crescent 2, da residence a residenziale puro, mentre il nuovo disegno di legge urbanistica, in discussione in Consiglio Regionale, definisce il carico urbanistico relativo alle destinazioni d’uso come costituito dall’insieme della popolazione esistente e di quella prevista, definita in termini di abitanti, di persone presenti per turismo (leggasi nella fattispecie croceristi NdR) od affari, di addetti e di utenti di attività economiche e dei servizi nonché di abitanti equivalenti ai fini del soddisfacimento del fabbisogno idrico e della dotazione depurativa” . Le ultime costruzioni hanno decine e decine di appartamenti di lusso completamente vuoti, e in Città sono presenti centinaia di altri appartamenti  anch’essi vuoti, sfitti. Nessun onere di urbanizzazione, per quanto apparentemente faraonico, potrebbe mai ripagare i Cittadini dei danni prodotti da una cementificazione così cieca e irreversibile.

Ma questa Giunta, quale Città futura ha in mente? Che progetto lungimirante e moderno sta impostando per proteggere la Città e il territorio circostante, per valorizzarli e consegnarli tutelati alle generazioni che verranno? Oppure l’odierna maggioranza ha abdicato alla sua funzione di garante verso i Cittadini e la ha abbandonata a favore degli interessi di pochi?

D.Pongiglione (Noi per Savona- Verdi)

Condividi

Lascia un commento