CORRUZIONE, M5S: “TOTI SENZA RITEGNO: LE DIMISSIONI SONO IL MINIMO SINDACABILE”

Genova, 24 giugno 2024 – “In un Paese normale, Toti si sarebbe già dimesso. In un Paese normale, quanto scoperchiato dagli inquirenti sarebbe bollato come sistema malato. In un Paese normale, la condotta di Toti sarebbe vissuta come un affronto ai cittadini, alle istituzioni e alle imprese che agiscono nel rispetto delle regole e certamente non si prestano a incontri segreti protetti da “rumori di fondo”. In un Paese normale, avremmo già la data delle elezioni regionali. E invece no… loro sono “tranquilli” e restano incollati alle loro poltrone incuranti della colossale figuraccia che stanno facendo fare alla Liguria. È dunque evidente: il nostro non è un Paese normale”.

Lo dichiarano i portavoce del M5S, che poi aggiungono: “Arrestato sette settimane fa, ai domiciliari, con accuse come la presunta corruzione, il presunto voto di scambio politico-mafioso e persino una sospetta contraffazione dei dati Covid in piena pandemia e Toti – e con lui tutta la destra regionale – che fa? Non dimostra il benché minimo senso del pudore e anzi pretende di continuare a fare il presidente di Regione in smart working con tre assessori pronti a correre ad Ameglia con il block notes per prendere appunti e ordini. Ma non ha vergogna? E i suoi fedelissimi non si rendono conto di aver superato il limite?”.

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