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Contributi allo sport

Soldi spesi male quelli dati allo sport dilettantistico?
Ci vuole davvero un bel coraggio per affermarlo!
Negli scorsi giorni il Comune di Savona, nella sua riunione di Giunta, ha approvato la concessione di un contributo economico alle Società sportive che, nell’anno 2012, si sono date da fare ed adoperate per l’organizzazione di eventi sportivi a favore dei loro giovani tesserati. Ovviamente….

…ma è ben meglio ricordarlo a chi se lo fosse dimenticato o peggio ancora fa finta di ignorarlo, che trattasi di Società Sportive assolutamente e puramente dilettantistiche e cioè senza nessun fine di lucro ed ove i propri tesserati (atleti, tecnici, dirigenti) non vengono a percepire nemmeno un “cent”, anzi di “euro” ce ne mettono tanti di loro tasca. Forse anni addietro questi contributi potevano essere anche stati concessi un po’ a pioggia per accontentare un po’ tutti: da alcuni anni essi sono finalizzati all’organizzazione e regolare svolgimento di attività, tornei e manifestazioni programmate e delle quali viene resa al Comune stesso dettagliata rendicontazione completissima. Ebbene, fin qui niente di male! Il male è, invece, rappresentato dal fatto che “qualcuno” (tralascio nomi, cognomi partiti politici e movimenti etc) ha avuto il coraggio (alcuni dicono la faccia-tosta) di contestare quanto sopra al Comune stesso, autore, a dir loro, di un vero e proprio scempio economico e di aver gettato alle ortiche somme di denaro utilizzabili in altri settori. A costoro le cose da dire, per rispondere con calma ed educazione, sarebbero davvero molte: la prima su tutte. Lo “sport” è un “servizio sociale” come tutti gli altri, anzi… soprattutto quando è reso da persone assolutamente disinteressate che, per seguire i ragazzi, trascurano addirittura loro interessi e la loro famiglia, cercando di offrire un servizio assolutamente importante continuativo e fondamentale quale è quello rappresentato dalla pratica sportiva, di qualunque disciplina essa possa essere. Non stiamo parlando di Società a fine di lucro ove ogni servizio è dato per avere un preciso tornaconto economico: stiamo parlando di Clubs sportivi i cui dirigenti tirano fuori i quattrini dal loro portafoglio lavorando ogni giorno del tutto gratuitamente e disinteressatamente. In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo con giovani sempre più sbandati e lasciati in balia di se stessi dalle Istituzioni, il lavoro svolto dalle società sportive dovrebbe essere ben più insensato: ed invece c’è ancora chi spara sulla croce rossa dicendo che questi modesti contributi economici dati dal Comune sono “soldi cacciati”. Una somma globale che non supera nemmeno i centomila euro! Vi sembra molto per gratificare, ringraziare, invogliare ed incentivare il lavoro dei clubs sportivi che fanno tutto ciò che “la società” non è in grado di fare e di dare ai giovani? Io credo – e grazie al Cielo non sono solo io a crederlo – che questa somma è davvero il minimo che un’amministrazione comunale possa fare, amministrazione che – occorre dirlo a chiare lettere – si è resa conto del lavoro e del sacrificio delle nostre società sportive. Proprio perché siamo in un  momento economico estremamente difficile per lo sport – quello “vero”, quello “puramente dilettantistico” – lo stesso va aiutato perché non chiuda i battenti: prima o poi succederà anche questo, ed allora vedremo che di siringhe ai giardinetti ce ne saranno molte di più! Certi personaggi che, nelle riunioni, nelle assemblee, o meglio ancora nei convegni, si riempiono tanto la bocca parlando e dibattendo i problemi dei giovani, del così detto “disagio giovanile” e dell’assistenza che una società seria e moderna dovrebbe dare ai giovani stessi, parlando di “sport sociale, di sport per tutti”… etc; sono gli stessi che, poi, al momento opportuno sparando addosso al comune sciupone! Complimenti! Saggezza e coerenza non mancano davvero! Chi scrive, desidero sottolinearlo, è allenatore di un vecchio sodalizio sportivo savonese e presidente di altra società sportiva, entrambe dilettantistiche, con oltre 150 atlete: una buona parte, famiglie con gravi difficoltà e disagi economici, non pagano nemmeno la quota di iscrizione di tesseramento, perché proprio non lo possono fare! Le società sportive, però, purtroppo, per fare giocare i loro figli e figlie, pagano tasse alle federazioni, pagano per fare i campionati, pagano le trasferte, pagano l’utilizzo di tutti gli impianti cittadini utilizzati regolarmente al comune stesso, pagano tutto insomma! E allora cosa volete di più? Il giorno che cesserà questo volontariato che io definisco nobilissimo, povero sport dilettantistico, povera gioventù, povera Savona, povera Italia! A noi sportivi di sentirci dire “bravo!” proprio non ci interessa! Bravo, quando è il caso e quando è necessario ce lo sappiamo dire da soli! Senza falsità: di queste ce ne sono già troppe! Un’ultima considerazione: forse non tutti sanno che (basta però documentarsi meglio) la regione Liguria, che pur ha approvato anni addietro una sua legge regionale a favore dello sport, ha letteralmente azzerato l’elargizione di piccoli contributi economici e che la provincia non ha nemmeno più a disposizione i così detti “fondi delegati” (derivanti appunto dalla regione) per dare quattro spiccioli a quei sodalizi sportivi che hanno un centro di avviamento allo sport, per altro riconosciuto ed etichettato dal Coni. Le banche? Buone quelle! Una volta davano qualcosa ed aiutavano lo sport: oggi è anche lì “tabula rasa”! Pverine! Non ne hanno nemmeno più per loro! Ancora un po’, e saremo noi sportivi ad aiutare loro! E allora questi piccoli contributi chi ce li deve dare? La parrocchia? Il Coni la sua parte l’ha fatta e l’ha fatta bene per tanti e tanti decenni. Oggi, per un capriccio del signor Petrucci, presidente del Coni nazionale, lo stesso ha chiuso con le delegazioni provinciali del massimo ente sportivo italiano, lasciando aperte solo le sedi regionali che non servono ad un fico – secco di niente e lasciando le periferie allo sbando assoluto nel nome del “Dio – risparmio”! Boh? Anche il nostro Coni provinciale di Savona chiuderà a giorni i battenti: finisce un’epoca, una storia, finisce per lo sport un po’ tutto! Non ci saranno nemmeno più quei 7/800 euro che lo stesso Coni riusciva a dare, ogni fine anno, alle società sportive particolarmente impegnate nell’attività giovanile. Non ci sarà, nemmeno più, una parola di conforto ed aiuto che il Coni non ha mai fatto mancare a nessuno, ripeto, a nessuno! E allora, grazie signor Comune di Savona, per questi piccoli, ma importanti contributi che ci date, che vanno ben oltre l’entità della somma erogata. È, per noi piccoli sodalizi sportivi, un gesto di riconoscimento e di coerenza per quanto noi facciamo a favore dei giovani della nostra città. Le critiche? Lasciano il tempo che trovano! Noi con il nostro sport andiamo avanti fra le nostre mille difficoltà, consci di avere l’appoggio e la comprensione dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. Ma spesso, certe critiche vengono fuori da chi lo sport né lo ha mai praticato, né mai vissuto, né compresa la grande valenza sociale.

Carlo Colla tecnico dell’hockey e presidente del vbc savona

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