ANDREA CASTELLINI REPLICA A MATTIA ZUNINO
“Caro Mattia, ti ringrazio per le belle parole che hai voluto scrivere su questo blog, ma, a parer mio, la patologia che io denoto nel primo articolo è corretta e pure la diagnosi.
Partendo dal primo punto che tu mi contesti ci sono tanti e svariati punti che non mi garbano.
Ti vorrei ricordare una discussione tenuta tra di noi qualche anno fa, riguardante la politica ed i rappresentanti di istituto. Se ricordi bene se non ricordi, tranquillo, mi ricordo io. Ti dirò le stesse cose
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… di allora “ la politica e la scuola sono due cose che devono stare alla larga l’una dall’altra, e mai i rappresentanti di istituto dovranno far politica dentro le scuole “. Hai ragione te quando dici – Le decine di rappresentanti di classe, di istituto a modo loro fanno politica – basta però che sia una politica interna tra modi diversi di voler migliorare la scuola in essere. Non dimentico, sempre riferito a qualche anno fa, il vostro modus operandi, nel voler far politica vera e propria dentro le scuole, nemmeno te penso lo potrai dimenticare, al massimo lo vorrai… Non è assolutamente vero che i giovani – si interessano di politica, ma rifiutano la responsabilità del potere – non restano dalla finestra caro Mattia, tenendo il ditino alzato e – mugugnando – sai cosa fanno invece? Cercano disperatamente lavoro per dare una mano ai propri genitori ad andare avanti in questo paese ormai allo sbaraglio. Ancora oggi ascoltavo il telegiornale, e sai a quanto è la disoccupazione giovanile? Oltre il 40 % mentre quella generale al 13,3 %, se sbaglio, sbaglio di mezzo punto percentuale non di più, dati simili non si vedono dal 1977. I giovani non si mettono in prima linea perchè non ne hanno la possibilità, tirano a campare, cercano disperatamente qualsiasi tipo di contratto e si, mugugnano contro la politica, ma non possono far altro obbiettivamente. Vedi me caro Mattia, io sono contento per te che hai avuto tante possibilità di viaggiar in giro per l’Italia a conoscere centinaia di ragazzi, interessati come te alla politica, io per esempio, non posso. Io vengo da una famiglia molto modesta che non mi ha mai fatto mancar nulla dalla vita, e li ringrazio i miei genitori per questo, perchè mi hanno fatto capire il valore del mero denaro, ma, come ovunque in Italia, c’è crisi anche nella mia famiglia, e se mai volessi andare, per esempio, ad un convegno politico che mi potrebbe interessare a Milano, o a Roma, non potrei. Non avrei la possibilità di sprecare 50 € di viaggio e fai almeno altri 40 € di una notte in un hotel modesto, oltre al fatto che non riuscirei visto che lavoro. Io quindi, Mattia, mi denoto come quelli che tu sbeffeggi dicendo che stanno dalla finestra ad alzar il ditino e basta, ma comunque a modo mio, mi metto nella mischia, come tanti che, come dici te, fanno politica e non se ne accorgono nemmeno, vedi chi posta su facebook un pensiero su Renzi, sul governo o su qualsiasi altro ente politico, mi metto nella mischia uscendo fuori con i miei pensieri folli sulle situazioni malsane di questa città, Savona intendo, su quello che effettivamente dicono i giovani, come me, che hanno l’intera giornata occupata nel cercar vie di scampo da questo periodo di stenti. Io scrivo il mio futuro, lo faccio durante le mie giornate lavorative e lo faccio anche dalla mia sedia e dal mio computer adesso, non volendo più far parte né di partiti né di movimenti, perchè non serve più a nulla ormai farne parte, ovviamente questo è un mio parere. Scrivo il mio futuro denunciando pubblicamente ciò che non va bene, e spesso provando a far qualcosa, andando a parlare con le istituzioni e andando a chiedere dei chiarimenti su argomenti a me, e non solo, molto a cuore. Tutto questo a titolo di comune cittadino. Sono contento infondo del tuo cammino che ti ha portato a Roma, con i GD, io però ne ho avuto un altro di cammino, che mi porterà sempre in due luoghi dove sono nato cresciuto e dove mi interesserò sempre di tutto ciò che potrà migliorarli, sai quali sono? Sono il paese dove vivo, Stella, e dove ho sempre combattuto le mie battaglie, dove passo le intere giornate a lavorare e a cercar di inventarmi qualcosa per cambiarla, dal basso del mio piccolo ovviamente, Savona. Io mi accontento di poco. Alzo il dito, si è vero, ma posso alzar anche la testa. Perchè quello che posso fare lo faccio, nel piccolo ovviamente, ma ci provo lo stesso. ANDREA CASTELLINI |