Commissione sulla casa: “Quando l’ignoranza amministrativa diventa proposta

È risaputo che i consiglieri di maggioranza spesso non vengano adeguatamente informati dal Sindaco e dalla Giunta sui provvedimenti in via di definizione, venendo coinvolti solo a decisioni ormai prese. Tuttavia, leggere che la consigliera Chiara Ferrando (Patto per Savona), durante la commissione sul problema casa di ieri, ha sollevato la questione relativa a Opere Sociali, pone alcune riflessioni interessanti….leggi
La consigliera ha dichiarato che, considerato il patrimonio immobiliare significativo di Opere Sociali nella città, sarebbe opportuno interloquire affinché questi immobili vengano affittati a canoni di locazione più bassi rispetto a quelli attuali. Ha inoltre sottolineato che molti di questi immobili non sembrano essere in condizioni ottimali, ma che i relativi canoni di locazione risultano comunque elevati rispetto agli standard abitativi.
Forse alla consigliera non è stato spiegato un dettaglio cruciale: Opere Sociali non è una proprietà del Comune di Savona (e per fortuna, perché altrimenti avrebbe rischiato di non esistere già da parecchi anni). Opere Sociali è un’azienda pubblica autonoma, con un proprio bilancio, che opera seguendo le regole di una normale azienda e risponde esclusivamente alla Regione Liguria, da cui dipende per ogni iniziativa o decisione presa.
Per quanto riguarda la questione degli affitti agevolati, sarebbe più opportuno rivolgersi ad Arte (Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia), che dispone di decine di appartamenti vuoti ma in attesa di ristrutturazione. Opere Sociali, al contrario, ha già tutti i suoi immobili affittati a canoni agevolati, perseguendo così la propria missione sociale senza margini di manovra ulteriori.
In sostanza, il dibattito avviato dalla consigliera Ferrando potrebbe essere l’occasione per approfondire le responsabilità e i confini di competenza degli enti pubblici, evitando di attribuire a Opere Sociali compiti che, per regolamento e struttura, non rientrano nelle sue possibilità. La vera sfida, semmai, è coordinare le politiche abitative comunali con quelle regionali, coinvolgendo enti come Arte e individuando strategie concrete per la riqualificazione e la messa a disposizione del patrimonio immobiliare inutilizzato.

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