parlare di “limiti più restrittivi” rispetto a quelli finora fissati dal decreto di compatibilità ambientale non significa nulla, ma invece permetterebbe tranquillamente il funzionamento di tre o dieci o cento gruppi ultrasupercritici che inquinino si meno rispetto ai limiti, ma sempre però almeno 5 – 10 volte in più rispetto al gruppo a Turbogas, che dal punto di vista del rapporto fra inquinamento e rispetto dell’ ambiente e della salute al momento attuale, lo ribadiamo per l’ ennesima volta, rappresenta l’ unico compromesso accettabile a livello locale, in base agli studi condotti dall’ Ordine dei Medici della provincia di Savona. Affermare che le emissioni per metro cubo dovranno essere inferiori, non quantifica neppure quale dovrà essere la potenza dei gruppi a carbone. Intenderanno 2 gruppi da 330 MW? Oppure 2 gruppi da 460 MW, come proposto dal segretario provinciale PD Di Tullio? Oppure 2 gruppi da 330 + 1 gruppo da 460 Mw, come si può intendere in questo caso, non essendo stato specificato questo “insignificante dettaglio”, che determinerebbe addirittura un peggioramento contenuto nella proposta dell’ IDV rispetto alla proposta Di Tullio?. Un solo dato è chiaro: apertura al carbone, seppur condizionata. Però sappiamo benissimo, per esperienza ultradecennale, che le condizioni ( prescrizioni ) si possono fare, si possono anche accettare per ottenere quanto richiesto, e si possono anche tranquillamente disattendere quando l’ ampliamento è stato ottenuto, così come è già successo in molteplici occasioni. Ricordo solo a titolo d’ esempio la mancata copertura del carbonile, il teleriscaldamento, l’ utilizzo dell’ acqua del depuratore, anziché il milione di metri cubi di acqua potabile che attualmente vanno a depauperare la falda del nostro acquedotto, l’ abbattimento di una ciminiera, e così via. Tutti questi precisi impegni presi in passato non sono stati rispettati. Chi li invocava faceva bella figura, riempiva le pagine dei giornali, prendeva i voti dei cittadini in buona fede, poi se ne dimenticava. Sinceramente non mi sembra proprio il caso di continuare con questa pagliacciata. Paolo Franceschi Medici per l’ Ambiente.