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Come può sussistere una compatibilità con un impianto di rigassificazione a poche centinaia di metri di distanza dal deposito SARPOM?

Voglio segnalare che sui siti internet di Prefettura e Comune di Quiliano sono pubblicati, a norma di legge, i piani sicurezza contenenti i rischi legati al deposito SARPOM, oltre alle varie azioni da intraprendere in caso di incidente.
Il fatto stesso che esista questa documentazione significa che, secondo la legge attuale (se non erro è la versione aggiornata della Legge Seveso), l’impianto quilianese rientra tra quelli a rischio.
La lettura di questi documenti crea perplessità sull’opportunità di inserire tali impianti in zone densamente abitate, e, da profano, mi chiedo come possa sussistere una compatibilità con un impianto di rigassificazione a poche centinaia di metri di distanza.
Mi chiedo anche perchè non siano nati comitati spontanei di cittadini. La cosa interessa tutti, non solo i quilianesi. Nelle vicinanze passano autostrade, strade statali e ferrovie: al pari del Ponte Morandi prima o poi tutti passeranno da quelle parti, magari resteranno bloccati in coda, incluso Briatore con la sua Bentley.
Il grado di disinteresse sull’argomento è drammatico: i download dei documenti SARPOM dal sito del Comune di Quiliano sono solo cinque o sei per ciascun documento.
Persino il semplice “Opuscolo informativo alla popolazione” conta solamente 5 (cinque!!!) download.
Qualcuno ha citato Piero Angela, ci si chiede se le sue dichiarazioni siano applicabili al caso quilianese, ma, di fronte al contenuto dei documenti ufficiali legati all’impianto SARPOM di Quiliano, la situazione mi pare sia inequivocabilmente drammatica.
Ma perché nessuno parla di questa documentazione?
Sono io che sbaglio qualcosa? Forse non ho capito?
Qualcuno può aiutare a capire come stanno le cose?
LP

“Opuscolo informativo alla popolazione sui rischi del deposito”

e gli screen shot dei siti citati, chi vuole può scaricarsi i documenti

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