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“Come prima, più di prima t’amerò. Per la vita, la mia vita ti darò”

Dai che, piano piano, i cinque anni di mandato della dott.ssa Ilaria Caprioglio sono quasi giunti al termine.

Ad Ottobre sarà tutto finito.

L’attuale giunta ha rappresentato, negli anni 2000, ciò che l’esperienza dell’ing. Gervasio aveva costituito negli anni ’90.

Quando il sistema gestito dai poteri forti locali entra in crisi, si crea una discontinuità, viene mutato lo spartito, per cinque anni si creano le condizioni affinché il popolo elettore dimentichi e nel frattempo si pongono le condizioni per il ritorno di quelli di prima, o di sempre.

Attenzione che, con il termine “quelli di prima”, non si intendono gli stessi nomi che hanno provocato i ben noti disastri (ATA, derivati, stelle di Natale, dissesti di bilancio, disorganizzazione della macchina amministrativa e “chi più ne ha più ne smetta”), ma si intendono coloro che, nel frattempo, sono diventati i nuovi referenti funzionali al sistema.

I riferimenti politici dei poteri forti locali, in questi ultimi cinque anni sono cambiati radicalmente.

Il PD e più in generale il mondo della sinistra non è più il perno del potere locale, in quanto è stato sostituito da una “zuppa contadina” al cui interno sono state inserite nuove figure allocate in caselle differenti dell’arco costituzionale: Lega, Cambiamo, liste civiche, e “bon servants” assortiti.

Il sistema, in ogni caso, è in evidente stato comatoso.

Dopo decenni di “non politica” o, assenza della politica, i risultati, i vedono tutti.

Da almeno vent’anni, l’élite economica, culturale, manageriale, della città non è riuscita a produrre un’adeguata rappresentatività istituzionale per i savonesi e per Savona.

Il sottovuoto pneumatico!

La città assiste da troppo tempo ad un inesorabile declino, non imputabile al destino cinico e baro, ma causa del proprio stesso male. Gli unici settori economicamente trainanti restano il porto e la “rumenta”: nel porto comandano i genovesi e nella “rumenta” verranno probabilmente a comandare i genovesi/emiliani, oppure i milanesi/bresciani, con il benestare dei cacicchi locali.

Stop!

Game over!

Questo è!

Nel PD locale è un “tutti contro tutti”.

Nella Lega cittadina è un “tutti contro se stessi”.

In Cambiamo è un “Vaccarezza contro tutto”.

A Savona è un “tutti contro la Caprioglio”.

Comunque la giri, si costruisce poco o nulla e si critica tanto e tutto. Pensate a quanto sia fluida la politica.

Vi porto un solo, significativo esempio: solamente pochi mesi orsono, per la Lega, l’ex ministro Scajola era considerato come Belzebù.

Poi, all’inizio di questa settimana, apri i giornali locali e leggi che l’intera nomenclatura di quel partito si è mossa da Roma, Bruxelles, Milano, Genova, XXmiglia, Laigueglia, Stella, per andare a baciare le pantofole del Vicerè di Imperia.

Nel tour si è deliberatamente scelto di saltare a piè pari la tappa di Savona, preferendo apparecchiare il ministro Garavaglia intorno ad una festosa tavolata in quel di Loano, riunendo un po’ di nomenclatura medica cittadina e un aspirante candidato sindaco di una (sola) parte del centrodestra.

La “gitarella” domenicale ad Imperia è sinonimo di futuri accordi non solo politici, ma anche economici: infrastrutture, rumenta, partecipate, portualità, future candidature per le prossime elezioni politiche, ecc. ecc.

Sono oramai lontani i tempi dei due Claudio (Burlando e Scajola), che gestivano le sorti della Liguria.

Oggidì, i tempi moderni propongono altre abbinate di nomi: Claudio e Giovanni, Claudio ed Edoardo, Claudio e Marco, Claudio e Paolo, Claudio e Francesco.

Mutano gli abbinamenti, passano gli anni, ma girala come vuoi, Lui, il Claudio nazionale, resta sempre al centro, come nel ballo medioevale “del palo del Maggio“: sono gli altri che gli ruotano intorno.

Vabbè, scusatemi per lo sfogo.

Pazientiamo ancora qualche settimana e poi, dopo l’incoronazione ufficiale del candidato proposto dal centrodestra, finalmente, prenderà l’avvio la prossima campagna elettorale per le comunali, così, per Io meno, ci divertiremo a risentire: qualche logoro slogan, un po’ di demagogia, molto “celodurismo”, un pizzico di polemiche e qualche battibecco “rimbalzato” dai giornali locali.

Come vi abbiamo anticipato su questo blog, ad ora, il più probabile candidato alle amministrative savonesi potrebbe essere il redivivo dott. Gian Luigi Miazza, frutto del tentativo di accordo tra i poteri forti “prostatici” savonesi ed i nuovi referenti politici locali residenti a Stella San Giovanni e Laigueglia.

Sarebbe un evergreen, il candidato ideale in grado di accontentare tutti (loro).

Alcune testate giornalistiche locali sono già pronte per fare partire l’operazione mediatica di supporto per trainarne la candidatura. Tutto dovrebbe essere in avanzata fase di studio e preparazione, dopo che, negli ultimi mesi, altre candidature sono “tragicomicamente” fallite.

Ora è la volta (quasi) buona:

pronti ai posti e via!

Poi per magia, come in un ritornello, tutto tornerà: “Come prima, più di prima t’amerò. Per la vita, la mia vita, ti darò”.

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