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Ci ha scritto un lavoratore della Tirreno Power

CI HA SCRITTO UN LAVORATORE DELLA TIRRENO POWER
Grazie per tutto il lavoro che avete svolto per Tirreno Power
Tirreno Power annuncia ufficialmente l’uscita dal carbone, hip hip urrà, tutti felici e contenti a stappare bottiglie perché i due mostruosi camini bianchi e rossi non fumeranno mai più. Tutti pronti a salire sul carro dei vincitori, tutti un po’ artefici di questa epica vittoria, e allora giù articoli, riflessioni, ringraziamenti a tutti coloro che in questi anni si sono battuti per sconfiggere il mostro! Certo, tutto questo circo è costato la perdita del reddito principale di oltre 800 famiglie, ma questo ci dimentichiamo di ricordarlo, o forse ci fa solo comodo non pensarci.
Sono un cittadino del territorio, cresciuto a Vado, e sono un lavoratore, ahimè, di Tirreno Power ed in quanto tale vorrei proporre una riflessione.

Raramente sono stato d’accordo con i comitati e le loro dichiarazioni che spesso facevano apparire i lavoratori come gli esecutori materiali delle nefandezze dell’azienda, ma per una volta voglio provare a dar loro ragione voglio provare a ricostruire i fatti accaduti negli ultimi anni secondo il loro punto di vista.

Tirreno Power voleva chiudere nel 2018… quante volte è stato detto e smentito, partiamo da questo dato prendendolo per vero ed aggiungiamone un altro, Tirreno Power non ha mai voluto realmente costruire il nuovo gruppo VL6, ma ha architettato tutta quella messinscena per ottenere un’autorizzazione transitoria che la traghettasse fino al suddetto termine col minor investimento possibile. Ora, se io fossi Tirreno Power, a questo punto, avrei un grosso problema… che me ne faccio di tutto il personale diretto ed indiretto necessario all’esercizio degli impianti a carbone? Come posso liberarmene senza sollevare un polverone e passare dalla parte del cattivo e soprattutto senza dover sciogliere contratti milionari prima delle scadenze e senza dover liquidare il personale in esubero?

E qui esce fuori il genio, ci sono fuori dalla centrale quattro gatti che urlano contro Tirreno Power, che non vogliono la centrale in un centro abitato, e allora perché non dargli una mano, gli fornisco un po’ di materiale, faccio un paio di scelte aziendali errate, provoco un po’, mi faccio beccare a fare la pipì un pochino fuori dal vaso ed ecco lì che grazie agli esposti dei comitati la magistratura compie il proprio dovere e mette i sigilli ai gruppi a carbone.

Lo scenario energetico intanto va nella direzione prevista, anzi, forse anche un po’ più veloce rispetto alle aspettative ed ecco che pure la politica dichiara l’uscita dal carbone per l’Italia entro il 2025.

Ed eccoci di nuovo qui, il 6 giugno 2016 Tirreno Power dichiara l’uscita dalla produzione a carbone, i contratti con le imprese dell’indotto vengono sciolti causa sopraggiunto sequestro, e presto ai lavoratori diretti verrà dato un bel calcio nel didietro perché per l’esercizio del gruppo a metano bastano 40 persone.

Ma non finisce certo qui…torniamo un attimo alle scelte industriali, a quelle che hanno portato al sequestro, agli indagati, a quegli indagati che come si legge sui giornali presto verranno ridimensionati e sensibilmente ridotti, ad un processo che potrebbe concludersi con una sanzione amministrativa per scelte aziendali errate e magari con un nulla di fatto per quanto riguarda le responsabilità penali ed ambientali, poiché, che ci piaccia o meno, è agli atti che Tirreno Power ha sempre rispettato i limiti, probabilmente troppo alti, ma sta di fatto che quelli aveva e quelli ha rispettato… e allora cosa succederà? Succederà che tra dieci anni Tirreno Power verrà prosciolta da ogni accusa e riceverà un risarcimento per tutti gli anni di mancata produzione dal sequestro degli impianti fino a quel giorno.

Arrivato a questo punto mi voglio aggiungere ai ringraziamenti, voglio ringraziare anche io tutti quelli che tanto si sono battuti per fornire a Tirreno Power gli alibi necessari a dismettere gli impianti che, come proprio loro sostengono, avrebbe dismesso comunque e così facendo le hanno dato la possibilità di non dover dare giustificazioni né provare a trovare soluzioni onerose per gli 800 posti di lavoro persi. Grazie per tutto il lavoro che avete svolto per Tirreno Power e per tutto quelle che siete riusciti a farle guadagnare, sulle spalle dei lavoratori, diretti ed indiretti.

Grazie, grazie, grazie, 800 volte grazie.

Un lavoratore (ancora per poco) di Tirreno Power

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