Un sindaco della Valbormida sollecita battute di caccia al cinghiale per ridurne il numero ed i danni alle coltivazioni e combattere la peste suina.
Una presa di posizione identica ad altri colleghi che, se ascoltassero – non gli animalisti ma – gli scienziati imparerebbero che:
La caccia incrementa il numero dei cinghiali (destruttura i branchi, uccidendo spesso la capobranco e mandando in calore tutte le femmine che partoriscono più cucciolate invece dell’unica della capobranco);
Le incursioni nelle piantagioni possono essere evitate con i recinti elettrificati, che possono essere finanziati dalla regione;
Le battute di caccia fanno fuggire i cinghiali, con pericolo di esportazione del virus della peste in territori poco o non ancora infetti;
Si otterrà soltanto una inutile strage di animali, la cui carne riempirà i frigoriferi dei cacciatori, unici e veri responsabili del presunto incremento del numero di cinghiali.
L’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) spera che i sindaci cambino atteggiamento e sollecitino i ministeri a promuovere gli studi sulla vera soluzione di questo problema finora eterno: la vaccinazione con immunocontraccettivi, che azzerano la fertilità degli animali da 3 a 5 anni.