| No all’ampliamento a Carbone della Centrale Termoelettrica di Vado L. |
Ho letto con stupore una lettera di un’amica con cui abbiamo fatto attività politica contro l’ampliamento a Carbone della Centrale Termoelettrica di Vado L. e ho trovato “arretrate” le sue argomentazioni su occupazione e salute. Credo che la chiara prese di posizioni di Stefano Milano sull’argomento non possa che far trarre svantaggi all’attività della sua libreria e quindi plaudo per il suo coraggio. Tornando all’argomento trovo immorale che Tirreno Power obblighi i propri dipendenti a lavorare in uno stabilimento che fa ammalare e morire molti Savonesi per colpa dell’inquinamento prodotto dalla Centrale Termoelettrica di Vado Ligure. Ci sono i metodi perché ciò non accada. Ma purtroppo Tirreno Power , facente parte del gruppo SORGENIA, nonostante le agevolazioni statali, continua a produrre energia e non si conosce con precisione se produca nel rispetto delle leggi italiane ed europee. Tirreno Power non rende pubblici a tutta la popolazione savonese i dati delle emissioni delle polveri al camino e dell’inquinamento sul territorio. Inoltre tali dati risultano rilevati in maniera approssimativa. Mi piacerebbe che il Sindacato fosse a fianco dei lavoratori e dei cittadini per chiedere all’Azienda che facesse effettuare da un soggetto terzo con trasparenza e correttezza tali rilevamenti e per chiedere che utilizzasse i più moderni metodi di produzione di energia e di abbattimento degli inquinanti per avere la certezza che sia in regola con le leggi italiane ed europee. Ciò senza cadere nei ricatti occupazionali. Mi piacerebbe anche che i Sindacati chiedessero all’Azienda di investire sulla produzione di Energia da Fonti Rinnovabile a Vado L. per dismettere la produzione dell’energia dal carbone, come succede nel resto dell’Europa e dove (in special modo in Germania) con il passaggio questo settore economico alle fonti rinnovabili è notevolmente aumentata l’occupazione. In questo modo verrebbero difesi i diritti dei lavoratori, dei cittadini tutti ed aumentati i posti di lavoro. Spesso si parla di LEGALITA’ e anche in questo caso si chiede di far rispettare la legge e sottrarsi al ricatto lavoro – salute. Tutto questo non è del tutto simile a quello che viene chiesto in altre parti d’Italia? Ad esempio, su problemi che riguardano i rifiuti e le cave. I cittadini si muovono quando la politica non dà risposte e quello che chiedono sempre è il rispetto delle regole. Il cosiddetto effetto NIMBY è così forte oggi perché in molti casi non c’è stata trasparenza da parte delle imprese e della politica, né quest’ultima ha avuto la forza di far rispettare le regole o di controllare se i privati che imprendono adempiano alle prescrizioni dovute per legge. Il nostro compito di amministratori pubblici – estremamente arduo – è ricostruire il rapporto di fiducia fra politica e cittadini sui temi dell’ambiente e della salute
Giampiero ASCHIERO Capo Gruppo API Consiglio Comunale Savona e candidato alle prossime elezioni comunali |