Celle Ligure. Uno sfogo di Luigi Bertoldi

Ho letto, sulla pagina facebook “Mugugni di Celle”, il fitto corrispondere avente me come oggetto di disputa e ritengo corretto e doveroso offrire qualche precisazione.

La situazione politica cellese ha travalicato il limite della decenza e poi dell’indecenza, precipitando nel ridicolo: da Renato Zunino a Remo Zunino, a Renato Zunino, a Remo Zunino … fino a che morte (politica) non li separi! Se Striscia la notizia ne venisse a conoscenza farebbe ridere tutta Italia.

C’è una sola possibilità per rimediare, che è l’unica temuta da Renato Zunino: dar vita ad una Costituente popolare, con la partecipazione di tutte le parti politiche, per avviare un nuovo ciclo amministrativo che cambi il destino del nostro paese.

Tutte le considerazioni che ho letto sono pretestuose: è sufficiente che ogni cittadino si mantenga coerente con i suoi principi, riducendo al silenzio i disfattisti, i doppiogiochisti, i mestatori e l’attuale potere sarà costretto a tornarsene a casa.

Gli elettori di centrodestra diano il voto ai loro rappresentanti che sono nella nostra lista, gli elettori della lega, del M5S e quelli del PD che hanno capito che così non si può andare avanti facciano lo stesso, in coerenza con i loro principi e con lo spirito della nostra lista, e nel modo più semplice il risultato sarà facilmente ottenuto, anche con notevoli defezioni.

Vedo, invece, elettori che voltano le spalle alla loro appartenenza e invitano a sabotare la nostra lista o ci chiedono di ritirarci affinché venga favorita la Vicesindaco di Renato Zunino che da molti anni condivide tutto ciò che lui ha fatto e che, ancora adesso, non sembra voler sconfessare. Sono avversari “galantuomini”, se così si può dire: stanno ben attenti a non farsi sgarbi reciproci. E anche ponendo come ipotesi che la Vicesindaco abbia la meglio sul suo Sindaco, dove troverebbe la forza e l’aiuto per poterne fare a meno? Comunque si profila la solita e strana pretesa che il più forte si faccia da parte per aiutare il più debole, rendendo l’impresa più difficile.

Ciò che mi fa temere il peggio è dato dal fatto, che come in esperienze precedenti, a gridare più forte siano i meno credibili.

Il Signor Luigi Sessarego, nella sua foga maldicente, mi definisce vecchio notabile, nel senso dispregiativo. Signor Sessarego, da lungo tempo mi batto in favore della legalità, senza avanzare alcuna pretesa di potere. Anche i Cinque Stelle si battono per la stessa ragione: fra qualche anno anche loro saranno “notabili”? Avverte la scemenza della sua affermazione?

Signor Sessarego, lei ha scritto che vuole vuotare il sacco sul mio conto ed esordisce dicendo che ho fatto cinque anni di opposizione a Celle In Movimento. Dà i numeri? Sono cinque anni che non faccio vita pubblica e me ne sto zitto! Prosegue dicendo che l’ultimo mese ho chiesto il vostro aiuto. Questo è ignobile! L’ultimo mese mi sono incontrato con Cappa, Rio, Monteverde, la signora Ginelli, Bruzzone e lei nella vostra sede, per spiegarvi le questioni della Colonia Bergamasca e dell’Hotel Pescetto; inutilmente, vedo, dal momento che lei le definisce “porcate a mio dire”. Cioè, lei le considera tuttora perfettamente legittime; me ne ricorderò al momento opportuno. Ma lei dice anche che ho chiesto aiuto per una mia ennesima “mossa”. Lei ha la faccia buona, proprio come i politici! Vi ho chiesto, dopo aver spiegato, se avevate intenzione di presentare una interpellanza in consiglio e mi avete risposto che ci avreste pensato, ma  probabilmente non l’avreste fatta, e così è stato. Io rispetto le legittime decisioni altrui, e quindi adesso, Signor Sessarego, non le chiedo se aveva paura di disturbare il Sindaco con l’interpellanza; lei lo farebbe! Vi ho infine chiesto che, nel caso che si fosse costituito un altro gruppo al posto vostro, non gli avreste trasmesso quanto vi ho lasciato e ho avuto la rassicurazione di Cappa.

Lei fa di tutto per farmi apparire brutto agli occhi degli elettori M5S. Sembro uno che ce l’ha con il Movimento. Eppure lei è a conoscenza del rapporto che ho con voi, in particolar modo con il Senatore Luigi Gaetti, adesso Viceministro agli Interni, con il quale abbiamo predisposto importante materiale, da lui utilizzato ed attribuito, con mia totale adesione, al lungo lavoro fatto con le strutture del Movimento.

Alla fine del suo intervento mi ha riservato un “VAFFA…” scritto maiuscolo a grandi lettere. Luigi Sessarego, per niente signore, lei è un gran maleducato! Uno che distorce la verità e maleducato non può fare il tribuno, perché è solo un mestatore.

Il resto delle accuse mosse da altri ha, quanto meno, il tono educato che si conviene; tuttavia, non tutto ha senso: veniamo criticati per i tempi, dimenticando che Caterina Mordeglia ha presentato la lista due giorni fa! Cioè, si vede il pretesto, non la sincerità.

Dite: Renato Zunino teme la Mordeglia. L’avete dedotto dalla feroce campagna che le fa contro? Io vedo attacchi solo contro di noi. E se la temesse così tanto l’avrebbe costretta a dimettersi per conflitto di interessi! Dove si è mai visto che un Vicesindaco che si pone in contrasto con il Sindaco non dia le dimissioni e continui ad andare in Giunta?

Carla Venturino, cinque anni fa Futuro Oggi avrebbe regalato il paese a Zunino, presentando la sua lista? Cioè, se fosse rimasto in campo il solo Movimento 5S, avrebbe vinto conquistando il 51 % dei voti? Ma perché continuate a raccontarvi queste zuppe?

Infine, Luigi Sessarego, mi dica: lei, a nome di CIM, esorterà pubblicamente i cellesi a votare per Caterina Mordeglia? Me lo garantisce? Scommetto di no. Lei, di fatto, della Mordeglia non se ne fa proprio un bel nulla. Però danneggia noi.  Luigi Sessarego, a che gioco sta giocando? Non sarà che lei si auguri il disastro per poter dire ai Cellesi che senza di voi non si conclude niente?

Fatto sta che il gruppo che si rifaceva al M5S si è ritirato, il nostro gruppo eterogeneo ma che contiene tutto il centrodestra viene invitato a ritirarsi e rimangono solo due liste di sedicente sinistra. E io vedo soggetti, lontani dal PD, che corrono per il paese gridando “ce la facciamo, ce la facciamo” trovando credito: all’imbecillità non c’è limite!

Luigi Bertoldi

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