‘Mugugni e denunce’ di Luigi Bertoldi riguardo al disinteresse pubblico “salvo quei pochi che fino ad ora si sono attivati…”, affrontando la situazione economico-turistico-residenziale e riflettendo e facendo riflettere su “il testardo impegno dell’Amministrazione (che) è rivolto a permettere la più sciagurata delle operazioni, con effetti definitivamente devastanti per Celle…”.
Proseguiamo l’articolo.
«“Perché sciagurata operazione?” Lo devo dire perché non è mio costume lasciare inspiegate le mie affermazioni chiave. Fra l’altro ciò può costituire un iniziale, piccolo, aiuto per affrontare i temi di politica amministrativa.
Il territorio cellese può sviluppare, in modo quasi esclusivo, la sola economia turistica. Il turismo ha bisogno di una grande quantità di strutture di servizio, le quali a loro volta necessitano di abbondanti spazi. Celle non ha spazi.
Come si farà a sostenere il rilancio turistico, che giustamente i cittadini pretendono, senza alberghi, che vengono trasformati in abitazioni, se non sapremo più dove farli?
Ci sarà bisogno, ad esempio, di una notevole quantità di parcheggi oltre ai pochi esistenti, ma noi siamo così bravi che invece di cercare la soluzione aggraviamo lo stato attuale: se costruiamo 200 appartamenti alle Bergamasche, altrettante famiglie avranno necessità di trovare parcheggio in centro quando verranno in Comune, alla posta, in chiesa, a scuola, a fare acquisti, in banca.
Il turismo necessita di forti richiami, come aree naturali non antro- pizzate, o giardini specializzati, o parchi divertimento, o strutture congressuali, teatrali, e noi quel poco che abbiamo ce lo giochiamo con degli inutili appartamenti?
Ho scritto inutili ed ho sbagliato: dannosi, clamorosamente dannosi!
La popolazione di Celle è in continua diminuzione. Per ogni due residenti che perdiamo, un alloggio rimane vuoto. Se perdiamo 50 residenti all’anno, 25 alloggi ogni anno rimangono vuoti. I turisti continuano a diminuire e così altri appartamenti, destinati all’affitto stagionale, rimangono vuoti.
Se costruiamo 200 nuovi alloggi e questi verranno occupati, altrettanti alloggi già esistenti rimarranno vuoti.
Complessivamente, in pochi anni, una grande quantità di famiglie cellesi si troveranno ad avere case vuote, che non renderanno alcunché ma costeranno in imposte, tasse e manutenzione.
Sarà un disastro!
Qualcuno ha deciso che debba essere così (non chiedetemi la spiegazione) ma, per fortuna, qualcun altro che può sta mettendo le cose a posto, con l’aiuto nostro. Non ostacolateci ma, se potete, aiutateci.»
P.R. estratto da Luigi Bertoldi 23.7.2020 in U.L.
Drammatico il tratteggio della situazione presente e nel divenire, con ben scarse prospettive di inversione a breve. Intanto continua la discesa della popolazione cellese: dai 5054 residenti all’1.1.2020 ai 5028 del 30 settembre 2020. E così andando siamo sotto i tanto vagheggiati, raggiunti, superati 5.000 e ora discesi al 31 dicembre a 4991!
Ma chi è quel ”qualcun altro che può sta mettendo le cose a posto…”, e come e quando lo farà? Chiediamo notizie.
Per intanto, malgrado segnalazioni negative e oppositive a Regione e Enti vari – con mala pace del buon Luigi Bertoldi – il cantiere è stato aperto e con già totale demolizione del ‘Padiglione Comozzi’ fronte mare e della costruzione retrostante.
Da A Civetta