Costruire uno spesso tavolato di cemento a superfice liscia, e magari con rigature in senso verticale, da un muro d’argine all’altro della foce del Ghiare.
Dal basso, più o meno dal ‘bagnasciuga’, in salita sino appena sotto il livello del greto, in modo da non farvi stagnare acqua.
Con buona perdenza, così che l’onda, con tutto il contenuto di sabbia, salga, sì, ma discenda riportandoselo indietro in mare, senza residuarlo e costituire duna a creare lago.
Con le ondate che, una dietro l’altra, sono quelle che vanno ad allagare Via Aicardi e Via Boagno nei due lati, all’inverso, per il principio dei ‘vasi comunicanti’, attraverso gli scarichi piovani. Aggiungendosi tutta l’acqua oltrepassante la passeggiata e riversantesi specialmente in Piazza Del Popolo.
E da fine settembre greto e foce liberi e puliti.
da A’ Civetta