Era il male oscuro che si porta dietro di sé per tutto il fulgorato scoscendere della vita, immedicato… *
È il male oscuro che si porta addosso Celle da anni, da decenni…”
È il male oscuro che si portano dentro di sé i cellesi e çellaschi… un male irrazionale (come tutti i mali di cui si ha ritrosia ad ammettere…e in questi giorni…), che non ne vogliono sentire e parlare, e neppure leggere (critiche rivolteci per averne scritto tanto!)…logorati dal tempo e per le tante entusiastiche e radiose prospettive loro propinate, con assicurazioni già certezze…da dispendiose e ‘democratiche partecipazioni’ addirittura universitarie (persino offerto un banchetto di prim’ordine a cielo aperto) a parvenza – sennò che cosa? – di anticipata inaugurazione, e poi…? Niente! Annunci un giorno sì e due pure, e poi…? Flop! (con il Sindaco, di allora e di un quasi sempre, a dire scrivere “Noi possiamo solo guardare”…chissà dove…!).
Cellesi-çellaschi spossati, rassegnati, arresi, neppure a più pensarvi…guai parlarne!”
Un male oscuro, non nevrosi collettiva ma un diffuso senso soporifero di impotenza, di apatia divenuta repulsione di fronte a un che trascendente le umane aspettative…una specie di peccato origina- le da scontarlo, tutti interamente: un’intera generazione, già in parte quella passata, e ora la nostra per i figli, e pure quella loro, dei figli, e ai nipoti…e questi…?”
“Germe incubato come e dove non si sa…ma da qualche parte certo…e trasmessoci collateralmente, e siamo tanto adulti da sapere come girano le cose in questo Paese… Ma qui forse si è raggiunto qualche limite oltre che per tempo, per qualità e quantità… pensando ad amministratori solo inadeguati o impreparati oppure…già quelli di prima di ieri, non certo da essere dotati di preveggenza ma di (non) semplice senso dei tempi, del loro andamento, che ora è divenuta corsa (a precipizio) sorprendendo un po’ tutti…e, primi, chi ha fatto balzi e poi s’è subito tagliato fuori alla grande con pingue saccoccia, beato lui!, e chi invece c’è rimasto, non con il cerino in mano ma con una candela grossa così da non saper come fare ad accenderla e a far luce….
“Siamo andati un po’ di sbando e a lessico libero, voluto, ma chi ha letto sin qui, e già prima, ha certamente colto taluni riferimenti…
A chi e a che cosa se non alle Colonie, il ‘male oscuro’? Certo, Milanesi e Bergamasche…, quelle dai tempi dei tempi…e fossero solo quelle!”
“Ma c’è (stato o ancora?) il Rilevato Ferroviario, senza andar troppo indietro, e con quello l’ex Cinema Giardino ancora da fiorire, il giardino, e, anzi, da anni a tentare di tenerlo in vita…e il progetto Olmo, fermo da più d’un lustro, e ora ci si mette pure l’ex Albergo Pescetto…
Ma che cosa è successo, e continua, in questo paese? Celle, dico, che non ne va in porto una! E tralasciamo il Molo Buffou, che quello è stato fatto e…e che altro?”
“Qual è, che cos’è, questo male oscuro, metastasi ormai…che attanaglia Celle e noi tutti?
“Dovremo (cercare di) far luce…e che qualcuno ci aiuti!
Pierino Ratto da A Civetta