ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE CELLE 2019
ANALISI E CONFRONTI IN LIBERTÀ
Pagina a disposizione dei Lettori”
Tasselli da ricomporre.
Qualcosa non torna
Qualcosa non torna, qualcosa non quadra.
Modi di dire.
Qualcosa, nelle nostre elezioni, parrebbe non tornare, non essere tornato: ma ha quadrato!
È andata bene così! Per come abbiamo sempre
pensato e scritto: cambiare!
Così è stato: la fine di un’egemonia ultraquarantennale ed il cambio di Amministrazione Comunale. Anche se chi ora la guida ha analoghe provenienze ed esperienze nello stesso campo, due legislature, dal quale però si è coraggiosamente sganciata.
Due erano le liste in questa tornata, con voto referendaria di poca meditazione: o l’una o l’altra, ed è stata l’altra, cioè l’eletta. Benone!
Avrebbero però dovuto essere tre, nefastamente come le due precedenti: con una prima, sicura e subito costituitasi a fine dello scorso anno, quella vincente in tutti questi anni, con passaggio obbligato del testimone a Remo Zunino (dopo rifiuto dell’uscente Renato Zunino – ma pare per ordini superiori – di candidare la sua pupilla, designata e sino ad allora delfina e vice-sindaco), e due ipotetiche seconde, stante la tempestiva nota pubblica di Paolo Cappa che ‘Celle in movimento’ non sarebbe scesa in campo. Quali dunque le due liste, dopo che di ‘Futuro Oggi’ era stata comunicato lo scioglimento, con la cancellazione di qualsiasi appartenenza e la chiusura ufficiale della specifica attività?
La prima, ipotetica seconda, un gruppo di ignota costituzione ma sganciato dai partiti ”formato da alcune persone di Celle, Albisola Superiore e Vado Ligure, unite da stesse idee e stessi progetti, e tutte con spunto ‘Adesso Basta!’, per elaborare un programma a base comune, ma autonomo di ciascun Comune al voto l’anno prossimo”, così scrivevamo sul N. 32 Lug-Dic 2018, riportando da altra stampa. Per Celle Luigi Bertoldi, il quale, in allora, era molto critico sulla ventilata possibilità di una lista della Vicesindaco, considerata una propaggine ‘zuniniana’, stante la sua appartenenza alla compagine sempre vincente e sempre da lui legalmente combattuta anche dai banchi della Minoranza. ‘Se scende lei – diceva più o meno – non ce la farà, ma avranno Maggioranze e Minoranza e così passeranno altri cinquant’anni!’, però continuando a lavorare sul detto progetto, in sordina.
La seconda, ipotetica terza, in suspense per mesi, la tanto vociferata Caterina Mordeglia, appunto, messa da parte del partito (si passi il gioco di parole) essendole stato preferito il jolly dal marcato pedigree, quale già eletto per due mandati (1999 e 2004). Lista iscritta al limite del termine e ufficialmente presentata in una Sala Consiliare, traboccante di cittadini, il 15 aprile.
Com’è poi andata, bene, si sa, con i risultati esposti.
Cos’è dunque che non torna?
Non torna che avremmo potuto avere una votazione ‘referendum’ con una lista sicuramente alternativa e non questa, fortemente proposta e sostenuta ma, non ce ne voglia Caterina Mordeglia (e pure i valenti Consiglieri, che però sono fuori dal presente contesto), alla quale, dati i suoi personali trascorsi, una minima tara dobbiamo mettergliela in conto e tenerla in evidenza, pur rassicurati di non aver rinnovato la tessera del partito, come dichiarato nell’ intervista pubblicata sul N.34 Suppl. Elezioni. Certo non tenendo, il Bertoldi, aleggiata nel cielo delle umane possibilità o speranze, sino a poco più di un mese dalla competizione, la calata di quel soggetto su cui tanti contavano, che dava sicurezza, stante l’essere stato concepito e fatto di ‘uomini seri’, in ambito comprensoriale, con probabili alti e superiori consensi, data l’area, e presupposti d’impianto sicuramente condivisibili dalla stragrande maggioranza, diciamo, dei cellesi, non sapendo di albisolesi o vadesi ma supponendoli tali… e che lui a febbraio scriveva ‘Sarà la prima!’. Tutto però sotto silenzio, con laconiche risposte a qualche domanda appena fuori riga, covato (‘sotto le ceneri di F.O.’?, che non è nostro copyright), per uscire ‘a ciocco’, col botto di una forte lista, da un giorno all’altro, come si aspettavano, e ci aspettavamo, in tanti… !
C’è stata, invece, ‘la botta’! L’annuncio, il 20 aprile (cinque giorni dopo la presentazione della lista della Mordeglia… ) ‘A Celle non ci sarà la lista Bertoldi’ pubblicato da lui stesso. Con a seguire note d’apparenza giustificative, che riportiamo perché lette, con testi agli atti ‘… in concomitanza ed in conseguenza di una confusione artificialmente creata…’, ’… pur non ritenendo la seconda lista quale garante di un vero contrasto al pluridecennale potere esistente, io, in accordo con la lista già formata, ho deciso di non iscrivere la nostra candidatura… f.to Luigi Bertoldi’ e ‘… come risaputo, il nostro gruppo “Costituente Cellese”, con capolista Luigi Bertoldi, al quale hanno aderito candidati in rappresentanza di tutte le principali forze politiche, ha ritenuto di non iscrivere la propria lista… Comunicato di Opinioni di Costituente Cellese)’. ‘Confusione’, ‘lista già pronta’, ‘io’, ‘risaputo’, ‘forze politiche’… di cosa parliamo, anzi, scriviamo?
Beh, la confusione parrebbe esserci stata, tutta, e creata dallo stesso Bertoldi – non ce ne voglia pure lui… – avendo tenuto in forse tanti elettori, poi fortemente delusi dall’annuncio-flop. La lista già pronta ci sarà pur stata fatta di ‘giovani e di persone per bene’(le stesse dell’altro progetto, tutti testimoni del vissuto?): ma quanti cittadini-elettori ne avevano saputo? E tra gli aderenti-partecipanti, possibile che nessuno ne abbia parlato con un parente o un vicino, per quel mi- nimo passa-parola che in un paesotto come Celle corre più della luce (i noti spifferi). Quell’ ‘io’ di marcata, forse troppa, personalizzazione. La risaputa ‘Costituente Cellese’: risaputa da chi? E costituita dove e quando, e pure da chi? Che non se n’è mai sentito o saputo? E, infine, quali le forze politiche a Celle? Intese come, se non partiti, gruppi o movimenti con quel tanto, e pure poco, di ufficiale costituzione e conseguente pubblico riconoscimento. Invece tutto in sordina, tenuto (volutamente?) nascosto e uscito a spizzichi e bocconi quando si doveva pur dire qualcosa alla gente… perché ne sapesse, per tempo, per fare la crocetta…
Una conduzione d’oscura aura ‘carbonara’, se fossimo in tempi di storia lontana…
Poi c’è stata, vera o finta, l’uscita dei ‘leghisti di Celle’ (ben 1019 alle Europee, con 200 punti sui ‘piddini’, ma gruppo non risultante costituito a Celle), anzi entrata collaterale nell’agone a dichiarato sostegno della lista Mordeglia, per personale scelta di ciascuno, sicuramente, ma per qualche alta direttiva d’ambito economico locale…?
Infine, e chiudiamo (scusandoci per i tanti puntini sospensivi, messi per graziare il Lettori dal ripetergli cose già dette-scritte o generalmente note), dando atto delle pubbliche precisazioni che Bertoldi ha chiaramente e onestamente dato, che gli riconosciamo, conclusive di una notevole attività svolta per la causa comune. Nel ritirarsi, lui (con il suo gruppo…?) e raccogliere una ’mezza vittoria’… ? Che è il senso che si coglie da quanto scritto: a parvenza ciclistica, la classica volata tirata dal gregario per far vincere il leader della squadra. Che non è certo il nostro caso stante la supponibile distanza tra i due ‘primi attori’ ma…
Abbiamo scritto ‘conclusiva’, volutamente, cioè a dire a fine corsa, per il fondamentale errore, per noi, di non essere uscito alla partenza con il progetto dell’Adesso Basta!, coltivandolo apertamente, portandolo tra la gente, come suggeritogli tanti mesi fa, e non tenerselo per sé (o pochi (o tanti?) altri di cui non s’è saputo e non si sa. Sarebbe potuta andar peggio, o forse meglio. Chissà! Per saperlo non c’era che da provare. Per la prossima, tempo ce n’è!
PS: ben disposti a correggerci, se si vorrà meglio spiegare e chiarire.”