CDR E CENTRALI A CARBONE
A proposito della discussione che si è svolta ieri sera, 2 novembre 2012, al teatro di Valleggia sul CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti) e la sua possibile combustione nei gruppi a carbone della centrale Tirreno Power di Vado, vogliamo ribadire quanto segue come risulta da documenti e da atti ufficiali che invitiamo tutti a leggere:
1) La possibilità di bruciare il CDR nelle centrali a carbone (non esclusa la vicina centrale T. Power di Vado) è prevista a pag. 170 del Piano provinciale rifiuti oggi in vigore (VEDI)
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2) Nello schema del Piano Provinciale dei Rifiuti del 2007 approvato dalla Regione attualmente in vigore a pag 175 e 176 sono pianificate le quantità di CDR da prodursi dai rifiuti solidi urbani (RSU) al 2014 secondo 2 soluzioni alternative “A” (36.000 tonnellate/anno) e “B” (48.000 tonnellate/anno) rispetto ad un totale di RSU previsto di 175.000 tonnellate/anno. (VEDI)
3) La Delibera del 28/07/2011 relativa all’ “Ampliamento della discarica del Boscaccio” di RSU, gestita da Ecosavona s.r.l.e sita nel Comune di Vado Ligure (SV), approvata con accordo di programma tra Comune di Vado, Provincia di Savona e Regione Liguria e deliberato in via definitiva in Provincia di Savona il 9/08/2012, prevede anche un sistema di trattamento dei rifiuti con separatore secco/umido e la produzione di CDR in piena coerenza con il Piano Rifiuti.
Quindi ci sono già tutte le condizioni per cui il CDR possa essere bruciato nella confinante centrale Tirreno Power di Vado come previsto a pag. 170 del Piano Rifiuti (VEDI)
4) La Direttiva 2008/98/CE recepita con il Decreto legislativo 3 dicembre 2010 n. 205 “Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 Novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive” riordina il quadro normativo nazionale in materia di rifiuti e riguardo all’ “efficienza per il recupero energetico” dei rifiuti (allegato C del Decreto)
“qualifica come attività di recupero energetico (R1)…, l’operazione di incenerimento effettuata in un impianto dedicato per i rifiuti urbani (escludendo quindi il coincenerimento) nel quale sia garantito il raggiungimento di una determinata soglia di efficienza energetica” .
Sarebbe evidente, quindi, l’incompatibilità con la normativa italiana e della UE (direttiva 2008/98/CE) riguardo alla possibilità di bruciare i rifiuti solidi urbani come CDR (coincenerimento) nei 2 gruppi a carbone della locale centrale a carbone di Vado, oltretutto priva di AIA, come previsto a pag. 170 del Piano Rifiuti oggi in vigore,
LA COMBUSTIONE DEL RIFIUTO CDR QUINDI NON SAREBBE PREVISTA DALLA NORMATIVA VIGENTE PER CUI IL PIANO DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI SAVONA , A NOSTRO PARERE, DOVREBBE ESSERE CORRETTO ED AGGIORNATO ALLA NORMATIVA VIGENTE, ESCLUDENDO DEL TUTTO IL COINCENERIMENTO DEI RIFIUTI ED AUSPICABILMENTE ADERENDO AL PROGETTO “RIFIUTI ZERO”, SENZA INCENERITORI E SENZA AMPLIAMENTI DI DISCARICHE (meno inquinamento e più occupazione), EFFETTUANDO UNA RACCOLTA DIFFERENZIATA SPINTA, QUANDO INVECE IN PROVINCIA DI SAVONA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E’ VERGOGNOSAMENTEbFERMA A CIRCA IL 30% CONTRO I LIMITI MINIMI DI LEGGE FISSATI PER IL 2012 AL 65%.
In attesa quindi che il CDR possa essere cancellato dal Piano Provinciale rifiuti…
Cordiali saluti,
Dr. Virginio Fadda
Dr Agostino Torcello
MODA Savona
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