Cassonetti, mugugni e ambizioni elettorali: Fratelli d’Italia riscopre il territorio… in vista delle urne

A Savona si discute, e parecchio, sul nuovo sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti. Non solo per l’oggettiva complessità del metodo, ma anche per la reazione che sta suscitando nei cittadini. In prima linea – e con merito – una giovane residente delle Fornaci, Alice Greta Marino, che ha lanciato una petizione su Change.org per chiedere l’installazione dei cassonetti intelligenti in tutta la città. L’iniziativa, dichiaratamente apartitica, ha raccolto centinaia di firme nelle prime 48 ore, segno di un disagio reale e di una partecipazione civica spontanea e autentica.

La Marino propone un tavolo di confronto tra cittadini, Comune e SEA-S, senza simboli di partito, senza bandiere, ma con l’unico obiettivo di far funzionare un sistema che – così com’è – non funzionerebbe. Un’azione concreta, sobria, partecipata. E già per questo degna di attenzione.

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Ma poi arriva Fratelli d’Italia. Con la consueta teatralità da comizio di provincia, il partito decide di cavalcare la questione rifiuti lanciando il “cassonetto del mugugno”, iniziativa che – a detta loro – dovrebbe servire ad “ascoltare i cittadini”. Tradotto: un’altra passerella elettorale camuffata da ascolto popolare.

Il copione è sempre lo stesso: gazebo, slogan, selfie, e dichiarazioni dal tono enfatico tipo “Noi, ai sogni preferiamo i temi concreti”. Un mantra ripetuto fino alla nausea, come se bastasse per trasformare la realtà. La verità, invece, è che Fratelli d’Italia savonese non ha mai realmente brillato per proposta, visione o capacità amministrativa. Le poche volte che ha avuto la possibilità di incidere, ha preferito restare in modalità opposizione perpetua, più utile per il consenso che per la città.

Ora, fiutata l’occasione, provano a rientrare in partita agganciandosi alla protesta, ma senza nulla di nuovo da dire. Nessuna proposta concreta, nessuna visione alternativa. Solo il solito marketing politico e il consueto tentativo di recuperare visibilità in vista delle elezioni comunali.

Eppure, ai cittadini serve ben altro, per le promesse hanno già un super campione  come il sindaco Russo. Serve trasparenza, competenza, confronto costruttivo. Serve una politica alternativa che non rincorra solo il malcontento per raccogliere voti, ma che si faccia carico di risolvere i problemi prima che diventino emergenze.

Nel frattempo, chi lavora davvero sul campo – come Alice Greta Marino – dimostra che la partecipazione può partire dal basso, senza bisogno di simboli o bandiere. E questa è forse la lezione più amara per certi partiti: la credibilità non si stampa su un volantino, si conquista con l’impegno quotidiano.

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