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Cassa integrazione per TECNOCIVIS

TECNOCIVIS
Dal primo di aprile la società, gestita interamente dalla Provincia, mette in cassa integrazione i dipendenti. Gravi le conseguenze.
Cessa la manutenzione nelle scuole e molte, pare, siano fuori norma.

Raccontiamo brevemente la storia e descriviamo la situazione attuale della società e in conclusione ci poniamo una domanda:

COME MAI TECNOCIVIS COSTA COSÌ TANTO ALLE CASSE PUBBLICHE?

 

STORIA SINTETICA

Tecnocivis è una società pubblica, interamente della Provincia in house, pertanto può fare solo lavori per la Provincia ed esattamente fa manutenzione alle scuole superiori e a tutti gli edifici della Provincia, tipo Palazzo Nervi, il Varaldo dove c’è l’ambiente, gli uffici del Turismo (IAT), le sedi dei cantonieri, insomma tutto quello che è suo dislocato nel territorio provinciale. Non può lavorare per altri. Ma per la Provincia fa anche altre attività, per esempio il controllo delle caldaie (Lg 10/91) e “fornisce” personale sia per gli uffici di Palazzo Nervi che altrove. Questo perché gli Enti, come è noto, non possono assumere se non con restrizioni, quindi usano queste società per far girare il personale, lo fa anche IPS.

Ogni anno la Provincia mette a disposizione di Tecnocivis una quantità di soldi per la manutenzione delle scuole, edifici,ecc…soldi che, però, non consegna materialmente a Tecnocivis (e meno male!!!).

 Per il controllo delle caldaie, invece,Tecnocivis incassa direttamente dai cittadini.

COME FUNZIONA LA MANUTENZIONE

Una scuola si rivolge alla Provincia perché ha un problema, la Provincia, tramite il suo funzionario (chissà perché questo intreccio) gira a Tecnocivis la chiamata.

Tecnocivis interviene nella scuola e fattura alla Provincia l’intervento fatto, la mano d’opera, i materiali usati ecc. la Provincia paga Tecnocivis prelevando i soldi dal totale stanziato che va a scalare fino alla fine.

I tagli del Governo agli enti locali sono noti, a causa di questi tagli la Provincia di Savona non ha più un euro in cassa e pertanto se succederà qualcosa in una scuola nessuno interverrà perché Tecnocivis non potrà essere chiamata non essendoci più fondi.

Questo ha comportato che tutto il settore manutenzione sia privo di lavoro e senza entrate conseguenti e quindi ci sarà la cassa integrazione a zero ore dal 1 aprile al 30 giugno sia per gli operai che per gli impiegati della manutenzione (Cassa firmata ieri).

Perché fino al 30 giugno?

Perché la Giunta Provinciale approverà il bilancio solo a fine maggio/primi di giugno e prima di allora si spera che qualcuno mandi dei fondi per la manutenzione delle scuole.

Però la Spending review di Monti ha deciso che le Società pubbliche di proprietà degli enti  devono essere liquidate entro giugno  o al massimo entro il 31 dicembre 2013; gli enti possono chiedere di tenerle in piedi ma solo se dimostrano che non possono farne a meno; questa proroga la Provincia di Savona non l’ha chiesta.

 In ogni caso, sempre la spending review, impone che tutti gli appalti, gli affidamenti ecc. devono, dal 1 gennaio 2014, essere a gara pubblica e se per caso si ha una società  tenuta in piedi con la deroga si potrà girare ad essa contratti senza gara, ma solo fino a 200.000 euro/anno.

Questa postilla non è fattibile per Tecnocivis perché Tecnocivis costa molto…molto di più (ovviamente a spese nostre, cioè con  soldi pubblici) e  quindi il destino della Società a fine anno, se non succederà un miracolo legislativo, è segnato.

Questa è sinteticamente la situazione. Sul fatto che Tecnocivis costi così tanto alle casse pubbliche bisognerebbe fare dei seri approfondimenti e chissà cosa si scoprirebbe. Ne riparleremo sicuramente.

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