CASO TIRRENO POWER: ULTIMO ATTO DELLA CULTURA OPERAIA VADESE

 
CASO TIRRENO POWER:
ULTIMO ATTO DELLA CULTURA OPERAIA VADESE

All’inizio dello scorso novembre, di fronte all’accusa di disastro ambientale, Tirreno Power aveva reagito aggiungendo, alla comprensibile autodifesa, la minaccia di trasferire altrove l’investimento.

Lo stesso oggi: di fronte ai risultati del lavoro della Procura, l’azienda replica non solo negando (ancora comprensibilmente) ogni responsabilità, ma attaccando direttamente le consulenza “di parte”, le metodiche “inaffidabili” ed invitando – non è chiaro chi – ad una maggiore PRUDENZA!

L’uso di questi toni forti ed intimidatori, e per di più in un momento di profonda sofferenza sociale del territorio, costituisce un’offesa e un’umiliazione gratuita per noi residenti, indipendentemente da come finirà la storia e persino nel caso in cui tutte le accuse nei confronti dell’azienda risultassero infondate.

Perché da parte nostra possiamo invece vantare un’esperienza storica di accoglienza e di rapporti leali con le “nostre” fabbriche, quelle che i nostri genitori ci hanno insegnato a rispettare perché “ci danno da mangiare” e perché da lì era passata la loro emancipazione, attraverso l’acquisizione di saperi tecnologici e sociali.

E’ un sentimento di orgogliosa appartenenza che non è mai venuto meno neppure nei momenti più duri delle lotte sindacali; una cultura in nome della quale gli abitanti dei paesi vicini erano sempre rimasti, per noi vadesi (pur col sorriso della battuta), dei “veri paisèn”, anche quelli più fortunatamente di noi baciati dal turismo.

Oggi questi insegnamenti della tradizione orale non hanno più alcuna ragione d’essere, se non come reperto museale di archeologia industriale. Li custodiremo con cura, assieme agli slogan della campagna pubblicitaria di Tirreno Power del 2008-2009: LA PASSIONE E L’IMPEGNO SOCIALE DELL’AZIENDA…LA SCELTA DI CRESCERE INSIEME…NEL FUTURO LA NOSTRA ENERGIA CE L’APPREZZERANNO TUTTI…

E immagini di finestre spalancate a pieni polmoni sull’aria tersa e il cielo azzurro!

Anna Maria Caviglia, Franca Ciofi, Franca Guelfi a  nome di un gruppo di vecchi vadesi

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