Carcare – La “scorciatoia” della Giunta Comunale per ribaltare responsabilità inesistenti ai predecessori

Assemblee pubbliche in nome della presunta trasparenza, come Processi Demagogici.
“Il Sindaco, se incapace di amministrare, porti le chiavi del Comune in Prefettura”.
E’ evidente a tutti come la sua priorità non siano i problemi dei cittadini ma continuare a infangare chi lo ha preceduto.
Un mestiere, quest’ultimo, che ha le gambe corte.
Un sindaco ha nodi al pettine tutti i giorni.
Il suo problema è semplice, si chiama contraddizione di ciò che ha sempre detto e praticato ai tempi dell’opposizione, con la realtà delle cose da fare per una comunità.
Non vuole continuare le progettualità aperte da chi lo ha preceduto, bene: dove gli è possibile restituisca i soldi agli enti superiori, la legge lo permette; dove non gli è possibile, finisca i lavori ereditati, come accade in tutti gli 8300 comuni d’Italia nel momento del trapasso da un’amministrazione all’altra. Ma non cerchi altre scuse alle sue incapacità politiche, accreditando i suoi problemi ad altri. In entrambi i casi l’amministratore delegato è sempre lui. Un ruolo che purtroppo per i carcaresi, il sindaco attuale, stenta a comprendere come suo.
In merito ai temi della “sua” assemblea pubblica con i cittadini: un esercizio di falsa trasparenza, la normativa sulla trasparenza negli atti pubblici è legge da anni, applicata nei siti elettronici dei comuni di tutta Italia, insieme all’accesso agli atti e consultazione negli uffici comunali. Durante l’assemblea sono stati frettolosamente trattati troppi argomenti, risultati incomprensibili ai presenti, mentre molte delle dichiarazioni fatte dai rappresentanti della giunta comunale saranno oggetto di prossime interrogazioni in consiglio comunale o parte dei lavori delle commissioni consigliari.”

Christian De Vecchi

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