I FATTI:
L’intervento del ” Sindaco premuroso”:
Insegnante multata perché si soffia il naso alla guida, Mirri: “Non è vero, la causa è il cellulare”
Sicuramente non appropriato e premuroso l’intervento del Sindaco, ovviamente in difesa dell’operato della Polizia Locale che comanda.
La lettera dell’avvocato al Comune:
Ebbene sì: la mia assistita, insegnante al Liceo Calasanzio, terminate le lezioni in un pomeriggio di fine maggio, appena salita in auto ha avuto l’ardire di soffiarsi il naso. Ma aveva già messo la macchina in moto e si stava avvicinando al bivio per immettersi sulla via principale.
E’ colpevole, quindi.
Da qui la sacrosanta contestazione del Comandante della Polizia Locale. Giustizia è fatta. Pensate che -addirittura- la sanzione è già stata pagata, oggi stesso.
Però.
Però viene naturale fare alcune considerazioni. Viene in mente quel solito discorso su quanto sia nebuloso il confine tra l’idea di una giustizia inflessibile e il disastro di una condotta che tralascia di dar peso al buon senso o – se proprio volessimo dirlo – al senso del ridicolo.
Sia chiaro che nel caso di specie io non voglio assolutamente asserire che qui si è valicato quel limite neboloso. Se a Carcare è sanzionabile il soffiarsi il naso, figurarsi lo scandalo e l’allarme sociale che susciterei per avere fatto un’asserzione di quel genere. Immagino già la denuncia contro di me.
Quindi, mi limito a sorridere, come ha sorriso la mia assistita. Come sorridono tutti su facebook
Vi sarebbe stato spazio per l’impugnazione dell’accertamento davanti al Giudice di Pace: via del Collegio e basta? A che altezza? A quale civico?; oggetto indeterminato nella mano sinistra?; impossibilità ad intervenire (ma allora come ha fatto il vigile a vedere il fazzoletto e a giudicare che la guida era impedita?), per tacer del resto.
In udienza, senz’altro il Giudice di Pace avrebbe implicitamente dato un peso anche al discorsetto sul confine nebuloso. Una bella figura. Ma pazienza.
La sanzione è già stata pagata. È stata pagata con lo stesso spirito con cui si invia qualche soldo all’Unicef per i bimbi africani o all’Anfass, per quelli ancor più sfortunati.
Sì perché la professoressa, forte della sua visione utopica di una società “a misura d’uomo” (e a misura di nasi gocciolanti, aggiungerei), ha immaginato che questi centoquattro euro ben potranno essere destinati dal Comune di Carcare ad organizzare un micro-corso (mica è un fatto importante) per sensibilizzare i dipendenti pubblici sull’opportunità di aver sempre in mente oltre che la necessità di applicare e dimostrare le proprie competenze, anche il senso della misura; della giustizia; della comprensione.
Insomma, sto parlando di quel concetto di Buona Amministrazione che dovrebbe orientare l’Ente Pubblico.
Ma questa è la visione di una società utopica che ci rimanda a letteratura un po’ melensa. È la visione di una professoressa in discipline umanistiche. Qui siamo nel mondo reale. Anzi, di più: siamo a Carcare! Dove si sanziona il soffiarsi il naso.
Vi chiedo (sempre per ridere) di applicare quel glorioso istituto che ha il nome di “autotutela” e di annullare, seppur già pagata, quella contestazione. Ci potrebbe stare; infatti l’improcedibilità dell’impugnazione per intervenuto pagamento è un fatto ben diverso dall’invocare che l’Amministrazione valuti legittimo o opportuno o conveniente annullare un proprio atto (anche se l’iter amministrativo si è ormai concluso) perché stride con quell’idea di buona amministrazione tanto cara -quanto meno – alla mia assistita.
Dubito che vi risolviate a fare così. Anche perché ora vi faccio irrigidire. Sappiate che la professoressa amante dell’utopia, più dell’utopia ha a cuore il decoro di sé medesima: si dichiara prontissima ad infrangere nuovamente la legge e a soffiarsi il naso alla guida, se le gocciolerà, sfidando la polizia locale. Togliersi il moccio val bene una multa. E’ un ardito richiamo a “Parigi val bene una
Messa”, anche se non siamo nel 1594 e non vedo nessun Enrico III, né altri re.
Per quanto mi riguarda, mi capita spesso di passare da Carcare; trasgredirò pure io, senza timore, se il naso mi gocciolerà.
C’è da dire però – caro Sindaco, che questo episodio è riuscito a cambiare una cosa importante. E se ne dispiaccia.
Carcare, ora è meno bella.
È ancor meno bella dopo aver letto la sua intervista su IVG in cui lei dice che il Comandante avrebbe dichiarato di avere visto la mia assistita con il cellulare in mano e di non avere verbalizzato il dettaglio “in quanto gli agenti non hanno potuto fermarla, altrimenti sarebbero stati decurtati anche i punti della patente”. A parte che è stato decurtato un punto, la professoressa ha il vivavoce bluetooth e non ha bisogno di tenere in mano il cellulare, che peraltro non stava usando in quel momento, come potrà essere accertato. La dichiarazione del Comandate appare idonea ad avere immediatamente una reazione giudiziale; la informo che ho ricevuto mandato in tal senso e mi riservo di procedere al più presto.
Provo rammarico e delusione nel leggere che lei teme una strumentalizzazione da parte della sua opposizione in Consiglio. È contro la logica, l’osservazione che tale strumentalizzazione sarebbe provata dal fatto che si è aspettato un mese prima di divulgare il fatto. La vicenda del moccio al naso è venuta alla luce solo oggi quanto – come detto e come sa – è stato notificato il verbale. Vuole dire che l’opposizione consiliare (della quale alla mia assistita importa meno di niente) avrebbe avuto modo di anticipare il contenuto di quel verbale, ignoto a tutti fino ad oggi?
Cordialmente
Avv. Stefano Olivieri
I nostri Complimenti all’avvocato per la sua vena ironica e pungente
Come finirà? Ora il cerino passa in mano al Sindaco
Il seguito alla prossima puntata