L’alluvione che ha colpito Carcare ha messo in evidenza profonde lacune amministrative. Tra i dati dichiarati dal vicesindaco Massimo Marini e quelli trasmessi alla Regione Liguria c’è una differenza significativa: 500.000 euro. Se il Comune ha dichiarato 1,7 milioni di euro, la Regione ha registrato solo 1,2 milioni.
Qual è la causa di questa discrepanza? Colpa tecnica nella compilazione delle schede o chissà cosa? Sarà colpa di Zerogis?
Da altre amministrazioni locali, le schede corrispondevano perfettamente.
Non è solo una questione di numeri. Tra i verbali di somma urgenza emerge un dettaglio imbarazzante: una foto allegata al verbale di un danno a Carcare in realtà ritrae una strada di Cairo Montenotte. Inoltre, un sopralluogo al cimitero viene utilizzato come riferimento per lavori su una passerella.
In che modo questi errori influiranno sull’ottenimento dei fondi di emergenza? Questi episodi compromettono la fiducia e sollevano interrogativi sulla qualità delle procedure seguite.
Nonostante le risorse economiche fossero disponibili, l’amministrazione ha scelto un approccio prudente, respingendo una mozione per utilizzare fondi comunali destinati alle urgenze. Risultato? Solo 25.000 euro sono stati spesi per interventi reali di ripristino, una cifra irrisoria rispetto ai bisogni della comunità.
È prudenza o paura di agire? La mancanza di interventi incisivi ha lasciato molti cittadini in situazioni di disagio.
L’opposizione ha contestato apertamente l’operato della giunta, evidenziando errori tecnici e scelte politiche miopi. Tuttavia, alcuni amministratori di maggioranza ora cercano di silenziare il dissenso.
La libertà di opinione è diventata un privilegio? Questa domanda emerge con forza nel confronto politico locale.
Un tempo, alcuni membri della giunta attuale erano noti per le loro critiche feroci. Ora che sono al comando, sembrano aver scoperto la magia del “pensiero unico”. L’opposizione parla? “Censura!” Fa domande? “Eccesso di zelo!”
Un’occhiata all’albo pretorio rivela una gestione delle risorse pubbliche discutibile. La giunta sembra preferire interventi di facciata piuttosto che soluzioni strutturali. Inoltre, la decisione di chiudere gli uffici comunali il sabato, un’anomalia nella Val Bormida, ha sollevato perplessità tra i cittadini.
Dal 1° gennaio 2025, infatti, gli uffici comunali saranno chiusi il sabato. Un’innovazione straordinaria: meno servizi per tutti! Mentre altri comuni della Val Bormida, con meno abitanti, mantengono gli uffici aperti, Carcare si distingue per la sua originalità. Il sabato solo se lo prenotate su Zerogis.
Il caso Carcare rappresenta un esempio emblematico di gestione politica maldestra e scarsa attenzione ai bisogni della cittadinanza. Tra discrepanze nei dati, errori grossolani nei verbali e scelte amministrative discutibili, il malcontento cresce.
Carcare sembra un laboratorio di comicità istituzionale. Tra numeri che non tornano, verbali che fanno acqua (in pieno tema alluvione) e decisioni incomprensibili, l’amministrazione riesce a trasformare ogni problema in uno spettacolo.
Dobbiamo preoccuparci o applaudire? La risposta, come i dati dei danni, rimane un mistero.