Negli ultimi anni, le principali organizzazioni mafiose italiane – Camorra, ‘Ndrangheta e Cosa Nostra – hanno dato vita a una collaborazione inedita e preoccupante: un vero e proprio “consorzio” criminale. Questo allineamento di interessi, che supera le storiche rivalità, rappresenta una nuova minaccia per la sicurezza nazionale e internazionale, dimostrando come le mafie siano sempre più capaci di adattarsi alle trasformazioni economiche, politiche e sociali del mondo contemporaneo.
In Liguria, la collaborazione tra queste mafie è diventata particolarmente evidente, specialmente nel contesto del cosiddetto “consorzio delle mafie”. La regione, storicamente meno esposta rispetto al sud Italia, è diventata un terreno fertile per l’infiltrazione criminale, grazie alla sua posizione strategica e alla sua economia, legata ai settori logistico-portuale, turistico ed edilizio.
La ‘Ndrangheta, la mafia più attiva in Liguria, ha creato una presenza radicata, specialmente nella provincia di Imperia e nel Ponente ligure, grazie a legami familiari e affari legati all’edilizia e al turismo. L’operazione “La Svolta” del 2014 ha portato all’arresto di numerosi affiliati della ‘Ndrangheta attivi tra Ventimiglia e Bordighera, rivelando una base operativa utilizzata per riciclare denaro e gestire appalti pubblici, spesso con la complicità di esponenti locali.
Anche nella provincia di Savona, la ‘Ndrangheta è emersa come la mafia più attiva, come evidenziato dall’operazione “Maglio 3” del 2011. Qui, clan mafiosi gestivano attività economiche apparentemente legali, come ristoranti e imprese edili, utilizzando queste coperture per infiltrarsi in appalti pubblici e riciclare denaro sporco.
Nonostante la sua indipendenza operativa, la ‘Ndrangheta in Liguria ha talvolta collaborato con altre organizzazioni mafiose, soprattutto per il controllo dei flussi di merci illegali. Un settore chiave è l’edilizia, dove le mafie utilizzano imprese di facciata per partecipare a gare d’appalto. In particolare, clan legati alla Camorra e alla ‘Ndrangheta hanno infiltrato progetti edilizi e immobiliari, soprattutto lungo la costa ligure, riciclando proventi illeciti in immobili di lusso e progetti turistici.
Genova, con il suo porto strategico, è uno dei principali snodi per il traffico di droga e merci contraffatte. La Camorra e la ‘Ndrangheta gestiscono insieme queste operazioni, sfruttando la complessità della catena logistica e la difficoltà delle autorità nel monitorare i flussi di merci.
Un altro settore rilevante è quello dei rifiuti. Clan mafiosi, in particolare della Camorra, hanno utilizzato la Liguria come base per lo smaltimento illecito di rifiuti tossici provenienti da altre regioni italiane e dall’estero. Le forze dell’ordine hanno scoperto discariche abusive e operazioni di riempimenti edilizi con materiali pericolosi, un’attività che rappresenta un grave danno ambientale e una minaccia per la salute pubblica.
Savona, con il suo porto e la vicinanza alle rotte commerciali, è un’area di interesse strategico per le mafie, anche se queste preferiscono agire in modo discreto. Le autorità sono chiamate a mantenere alta l’attenzione per evitare che le infiltrazioni si trasformino in una presenza stabile e organizzata.
Nonostante l’infiltrazione crescente, la Liguria ha reagito con fermezza. Operazioni di polizia hanno smantellato cellule mafiose, e le istituzioni hanno adottato misure preventive per arginare la partecipazione mafiosa negli appalti pubblici. Le associazioni antimafia continuano a promuovere la cultura della legalità, sensibilizzando la popolazione sui rischi delle infiltrazioni criminali.
Il “consorzio” tra ‘Ndrangheta, Camorra e Cosa Nostra rappresenta una minaccia non solo per le regioni tradizionalmente colpite dalla criminalità organizzata, ma anche per aree più insospettabili come la Liguria. Il loro controllo dei traffici illeciti, il riciclaggio di denaro e l’infiltrazione negli appalti pubblici e nella gestione dei rifiuti dimostrano la loro capacità di adattarsi e massimizzare i profitti. Per contrastare efficacemente queste reti criminali, sarà fondamentale rafforzare gli strumenti di indagine e il coinvolgimento della società civile.