Spari nei boschi gelidi
In condizioni climatiche terribili per gli animali selvatici sono tornati i 1.033 “sportivi” cacciatori di caprioli in provincia di Savona (tra cui fior di parlamentari) con i loro comodi fuoristrada e fucili di precisione, per sparare a femmine adulte e cuccioli di pochi chilogrammi, affamati ed infreddoliti.
La Protezione Animali contesta questa seconda apertura della caccia, che durerà fino al 14 Marzo, dopo quella al maschio nel 2010 (dal 17 giugno al 15 luglio e dal 16 Agosto al 30 settembre); i tempi sono infatti in contrasto con la legge quadro sulla caccia, che permette 2 mesi di caccia e non 5. La frantumazione del vecchio periodo di caccia chiusa, da febbraio ad agosto, è permessa da una legge in palese contrasto con le norme europee, anche perché le delicate cure che vola-tili e mammiferi prestano ai piccoli e giovani vengono irrimediabilmente disturbate dagli spari primaverili ed estivi.
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E’ stato inoltre prorogata, come al solito, la caccia al cinghiale fino al 31 gennaio, malgrado non serva a diminuirne o contenerne il numero e permetta di uccidere femmine già gravide; lo dimostrano ormai vent’anni di caccia condotta sia en-tro un calendario venatorio molto esteso che con la già esistente deregulation di centinaia di battute straordinarie svolte quasi ogni giorno dell’anno. Dal 1996 l’ENPA savonese chiede invece, come accade in altre nazioni, di studiare soluzioni incruente ed alternative per tutti gli ungulati, affidandone lo studio ad Istituti universitari non legati al mondo della caccia. Ma fino a quando la gestione della fauna sarà condizionata da interessi commerciali (la carne ai ristoranti) ed elettorali, i cacciatori continueranno ad avere buon gioco a danno degli agricoltori e della stragrande maggioranza dei cittadini contrari alla caccia. |