Brevi Storielle (vere) del sabato sera

RETROSCENA DI PRE – CAMPAGNA ELETTORALE IN CASA PD
Brevi Storielle (vere) del sabato sera.
 
Chi troppo vuole nulla stringe
Qualche giorno prima che Berruti e Briano lo convincessero a passare al PD il buon Maurizio Maricone si è recato in Regione da Toti dando la disponibilità per il centrodestra chiedendo in cambio “qualcosa” in caso di sconfitta!!!
Dopo questa premessa è facile immaginare la reazione di Maricone alla notizia della neo candidata del PD, in pochi giorni ha perso due ghiotte occasioni. 

 MAURIZIO MARICONE SMENTISCE…vorrei precisare che io non ho mai chiesto nulla in cambio o garanzie di alcun tipo né a Toti ne al centro sinistra. Non ne ho bisogno fortunatamente. Se vuole saperlo il sig. Toti l’ho incontrato una sola volta in una occasione pubblica e a Savona, e abbiamo parlato del futuro di questa martoriata città e non di mie vere o presunte candidature o di garanzie. Non può esistere nessuno in grado di testimoniare quanto asserito nell’articolo in quanto mai avvenuto. Quindi più che (vere) sono notizie false e diffamatorie. Resto in attesa di cortese smentita.

La gola profonda del PD
Il nome della nuova candidata del PD, Cristina Battaglia, sarebbe dovuto rimanere segreto ancora per qualche giorno. A far trapelare la notizia è stata Barbara Pasquali che, appena ricevuta l’informazione da Fulvio Briano, è andata su tutte le furie e lo ha spiattellato a tutti i circoli del PD e in un battibaleno la notizia si è diffusa.
 Anche Barbara Pasquali smentisce il fatto descritto
L’unico candidato
L’unico impassibile alla notizia della neo candidata pare sia stato Livio  Di Tullio sempre pronto a dare battaglia per diventare sindaco di Savona, sa di essere l’unico che potrebbe unire tutte le anime del PD.
Per lui sarà una battaglia senza esclusione di colpi bassi…la  battaglia… di Waterloo
 
Chi è il più renziano del reame?
La candidatura di Cristina Battaglia è un’invenzione del duo Berruti – Briano che nel tentativo di apparire i più renziani del PD savonese davanti ad Ermini e Renzi rischiano di mandare in frantumi la già scarsa credibilità che ha il partito a Savona 
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