Finalmente arrivano le scuse del candidato Sindaco Canepa.
Sarebbe stato più opportuno fare le scuse subito, invece sono arrivate solo dopo che è stato avvisato dal Consigliere Brunetto della presa di posizione della consulta.
Più che scuse ci sembra uno spot della lega
Il comunicato della Consulta regionale per la tutela dei diritti degli handicappati
Capita che si avvicinino le elezioni, capita periodicamente, sistematicamente. E in tale circostanza capita, con altrettanta sistematicità, che si mettano in scena balletti, che i contendenti si fronteggino su palchi nemmeno troppo improvvisati, si elargiscano a vicenda offese nemmeno troppo celate. Capita che si portino dietro un pubblico plaudente ed addestrato a dovere, perché tutto fa audience, tutto può essere utile alla propria personalissima causa. Ecco, questo capita ormai da tempo immemorabile e sta capitando nuovamente, ora, in vista delle elezioni comunali nella nostra regione.
Ora vogliamo raccontare un episodio: ieri, in occasione delle imminenti elezioni, si è allestito un palchetto di quelli sopra citati, su questo si sono fronteggiati i due candidati di Borghetto Santo Spirito, sicuramente entrambi soggetti degni e preparati, non vogliamo metterlo in dubbio. Ebbene, che tali soggetti si fronteggino e ‘insultino’ o ‘offendano’ a vicenda è affar loro, possono utilizzare tutte le tecniche e impropri che desiderano, ma SEMPRE e poi SEMPRE senza chiamare in causa terzi, ma con la delicatezza, insomma, di chi dovrebbe avere la premura di tutelare una intera comunità.
Ciò non è avvenuto ieri e lo scriviamo con grande rammarico, ANZI, se possibile, lo urliamo da un foglio, nero su bianco, con grande rammarico.
Ecco sul palchetto i due candidati sindaci CANEPA e GILARDI, si affrontano, spiegano i loro programmi, iniziano a parlarsi addosso come nelle migliori occasioni e…infine la toccata di Canepa, il quale definisce Gilardi un parafarmacista, come se fosse la più terribile delle offese, ribatte Gilardi con un calcio d’angolo “io sono un farmacista ti piacerebbe se ti chiamassi para elettricista?”, ma Canepa non si arrende e…. eccolo, elegante, con classe, intelligenza, finezza, astuzia, battere il suo calcio di rigore “BASTA CHE NON MI CHIAMI PARALITICO”. Potremmo fermarci qui, basterebbe, perché chi l’intelligenza la usa non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, ma no… non ci fermiamo e spieghiamo, perché se il messaggio per qualcuno non fosse chiaro, se anche solo per UNA persona non fosse chiaro, si rende necessaria una spiegazione.
ESSERE PARALITICO, al di là del termine obsoleto e divenuto offensivo, significa per un essere umano rimanere inchiodato per tutta la vita ad una carrozzina. E’ chiaro sig. Canepa? E’ chiara la potenza del Suo insulto? Della bonarietà della Sua ignoranza? (sempre se vogliamo definirla tale, seppure è un insulto per la carica che auspica di ricoprire) Essere paralitico, non lo auguriamo a nessuno, perché significa sofferenza, difficoltà nel vivere quotidiano, difficoltà nell’affrontare le barriere architettoniche, NON SOLO concrete, ma anche invisibili, stereotipate, mentali, significa confrontarsi con le istituzioni troppo spesso sorde alle richieste di chi è in difficoltà. Ecco, in quest’ultimo punto, faccia bene attenzione, quello in cui citiamo le istituzioni sorde, Lei entrerebbe con grande merito, ne siamo certi. Per questo la scrivente Consulta La invita caldamente a ribattere il suo calcio di rigore, però prendendo bene le misure questa volta, ma soprattutto chiedendo scusa al Suo pubblico e a quello avversario, con grande umiltà e senso del dovere. Aggiungiamo un invito: se per caso lei dovesse arrivare a ricoprire la carica a cui tiene tanto, rifletta bene sul Suo operato, si muova con più grazia tra la moltitudine di umanità che dovrà rappresentare e tenga, inoltre, conto della possibilità che un domani, per destino, Lei stesso potrebbe rientrare nella categoria che oggi offende.
E’ arrivata diretta la nostra indignazione? E’ urlata con necessaria potenza? Noi speriamo proprio di sì e MAI avremmo immaginato fosse ancora necessario.
LA SEGRETERIA DELLA CONSULTA REGIONALE PER LA TUTELA DEI DIRITTI DELLA PERSONA HANDICAPPATA
LE SCUSE DEL CANDIDATO SINDACO DI BORGHETTO SANTO SPIRITO, GIANCARLO CANEPA
Ill.ma Consulta Regionale per la Tutela dei Diritti della Persona Handicappata
Mi chiamo Giancarlo Canepa, sono sindaco uscente di Borghetto Santo Spirito e candidato per le elezioni che si terranno il 12 p.v.
Il Consigliere Regionale Dott. Brunetto mi ha informato di una Vs. presa di posizione molto dura, che comprendo, nei miei confronti a riguardo di un episodio spiacevole accaduto qualche giorno fa durante un dibattito elettorale.
Innanzitutto ritengo doveroso scusarmi per una dichiarazione, infelice e disgraziata in quel contesto, che è uscita dalla mia bocca durante un battibecco con il candidato sindaco Giraldi. Un sindaco dovrebbe dare sempre il buon esempio, in questi anni l’ho sempre fatto, non l’altra sera. Chi mi conosce sa bene che non sono quel genere di persona che si permette simili esternazioni o che anche solo le pensa e quanto sia lontano dal mio essere quel genere di espressione, la mia storia lo può testimoniare così come l’impegno che ho sempre profuso verso tutte le persone fragili, soprattutto durante il mio mandato da sindaco. Il mio impegno per la riapertura post covid del punto diurno dell’istituto pedagogico di Borghetto e la costante collaborazione con l’UNITALSI in questi anni, sono solo due esempi tra i diversi che potrei fare. Nella mia vita ho sempre avuto rispetto per tutti e una naturale vocazione a supportare le persone in difficoltà.
Purtroppo, anche se non vuol essere una giustificazione, mi sono fatto trascinare in una discussione poco edificante e ho sbagliato. Me ne dispiace sinceramente ma spero di continuare ad essere giudicato per le mie azioni più che per una singola espressione infelice che non rispecchia assolutamente la mia natura. Durante il dibattito dell’altra sera avrei preferito parlare del mio programma e di quanto realizzato durante il mio mandato ma ho subito, sbagliando, l’atteggiamento palesemente provocatorio del mio avversario che è iniziato ben prima dell’incontro dell’altra sera ed è proseguito durante e dopo. Mi pento sinceramente per aver turbato la sensibilità di molte persone, è stato un brutto incidente che non si verificherà più.
Mi piacerebbe avere la possibilità di incontrare un vostro rappresentante per avere l’opportunità di farmi conoscere e, spero vivamente, farvi ricredere sulla mia persona.
Mi permetto di invitarvi a partecipare a un incontro che avevo organizzato ben prima dello sventurato episodio dell’altro giorno e che potrebbe essere la giusta occasione per porgervi di persona le mie scuse. Si terrà venerdì 3 alle ore 20.30 a Borghetto e avrà come tema la Disability Card. I relatori saranno l’On. Sara Foscolo, il Consigliere Regionale Brunetto e la giovane Dott.ssa Calabrese, borghettina, che ha scritto un libro basato sulla storia vera di un bimbo autistico.
Con deferenza
Giancarlo Canepa