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Boissano

Boissanogate…
Ormai da due anni le cronache della nostra provincia sono invase dalle news relative al presunto scandalo per le irregolarità nelle firme per la presentazione delle liste alle elezioni provinciali. È di pochi giorni fa la sentenza del TAR che sancisce definitivamente la permanenza del Presidente Vaccarezza a Palazzo Nervi chiudendo la vicenda amministrativa. Mentre  la vicenda penale prosegue il suo iter.
In questi mesi dai partiti della sinistra e dai commentatori più vicini a quella parte politica si sono susseguite le richieste di dimissioni per Vaccarezza, ma oggi leggiamo una notizia passata quasi inosservata relativa al Comune di Boissano…la condanna di due persone per una vicenda di firme con falsa autentifica alle comunali.

Ma cosa accadde nel ridente paesino alle spalle di Loano nel 2007? 
In occasione delle elezioni comunali il centrodestra presentò una lista “politica” targata “Casa delle Libertà” che candidava l’ex difensore civico del paese, l’Avv G.B. Romanisio, la sinistra organizzò una lista che si autoproclamava civica e candidava l’arch. Rita Olivari, “mamma, casalinga che mai si era occupata di politica a cui non interessava la politica nazionale ma solo il bene del paese candidatasi per contrastare “l’invasore” loanese di destra” …inutile dire che una volta eletta sindaco la Olivari si i scrisse dopo neanche un mese al Partito Democratico, divenne organica alla sinistra e, unico sindaco del territorio, non si schierò a difesa del Santa Corona ma sostenne la sciagurata deaziendalizzazione proposta dal suo compaesano Miceli. Scordandosi della “boissanesitá” dell’amministrazione si trasferì a vivere in altro paesino e lasciò, di fatto, l’amministrazione in mano al loanese Piero Pesce, “disoccupato” politicamente dopo la sconfitta della sinistra alle provinciali.
Ma facciamo un passo indietro…prima delle elezioni la sinistra, nonostante il trucchetto della lista civica, non era certa della vittoria e allora si favorì la nascita di una lista di disturbo di estrema destra per erodere voti alla Casa della Libertá. Il personaggio incaricato fu appunto il geom. Buccafurri, dipendente del comune di Balestrino, che per  motivi di lavoro pare  conoscesse bene la Olivari e il di lei consorte. Il Buccafurri creò la lista di disturbo e fece autenticare in maniera irregolare le firme dal savonese Pellegrino (nella foto). La macchinazione funzionò e la Olivari divenne sindaco vincendo sulla Casa della Libertà per soli 4 voti mentre la lista di estrema destra raccolse circa 40 voti, pochissimi, ma sufficienti a far vincere la sinistra… Ora la sentenza di condanna …LEGGI…sancisce che quella lista “di disturbo” non doveva correre e che quindi le elezioni non sono valide… Attendiamo dimissioni del Sindaco Olivari

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