Bergeggi, Elezioni Comunali 2014: ecco le motivazioni che hanno spinto la Minoranza Consiliare a non candidarsi. In Bergeggi è in piena attività la campagna elettorale per le imminenti elezioni comunali. Particolarmente attiva sul fronte propaganda è la lista Uniti per Bergeggi. Assemblea pubblica, diffusione del programma elettorale in una bella brochure, lettera aperta del candidato sindaco. Peccato che la competizione sia a senso unico, nessuna lista alternativa presente. E qui lamentele da parte dei candidati per l’anomalia della mancanza di una leale competizione elettorale…. |
… apertamente, ma si fa intendere che la” colpa” è della opposizione che non ha assunto l’obbligo morale di partecipare, ponendo a rischio commissariamento il comune nel caso che non si raggiungesse il quorum. Rischio per altro remoto, grazie sopratutto alla contemporaneità con le elezioni europee. Il gruppo Consigliare Valore Bergeggi, minoranza nel passato Consiglio Comunale, sente l’obbligo morale di rispondere a questa non troppo velata polemica ed a dare motivazione della propria scelta alla Cittadinanza. Le liste che si sono presentate alle passate elezioni comunali hanno sempre avuto la configurazione di liste civiche, unione di variegati interessi locali, di cui il sindaco Riccardo Borgo è leader da più di trenta anni, avvallato dalle preferenze accordategli dai suoi concittadini. In pratica nelle competizioni elettorali si sono sempre affrontate solamente due liste, di cui quella vincente ha la sua naturale prosecuzione nella unica lista attuale “Uniti per Bergeggi”. La legge elettorale in un tale contesto assegna una schiacciante maggioranza alla lista vincente ed rapporti di forza in consiglio comunale non lasciano alcuna forza decisionale alla minoranza. La democraticità e la possibilità di dare contributo fattivo alle decisioni prese in giunta ed in parte minore in consiglio comunale non rientra in alcun modo nelle possibilità della Minoranza se non di fronte ad un atteggiamento aperto, volto alla discussione ed alla mediazione, democratico, da parte della maggioranza. Il “metodo Borgo”, per contro, è sempre stato basato sulla presentazione di mozioni non modificabili su cui si doveva solo dare assenso, dopo averle potute esaminare nei ristrettissimi tempi di legge (3-5 giorni). La Minoranza non ha mai assistito in consiglio Comunale a manifestazioni di dissenso interne o ad aperture da parte di consiglieri della maggioranza. Quindi nessuna possibilità di mediare o modificare in sede Consiglio Comunale decisioni già prese. Una gestione del Consiglio comunale interpretata in senso monarchico, anche se “illuminato”. Le uniche possibilità di influenzare la vita politica del paese sono state quelle istituzionali, per esempio in occasione della discussione sul PUC, ma esclusivamente attraverso le osservazioni fatte pervenire alla Regione e quindi da quest’ultima prese in eventuale considerazione. Oppure quando si sono potute rilevare inesattezze o conflitti di interesse nella approvazione formale di alcune deliberazioni. Mai nessuna modifica che fosse frutto di discussione o mediazione di diversi punti di vista. In un certo senso la presenza di una minoranza ha solo fornito una veste di apparente democraticità alle decisioni uscite dal consiglio comunale. E’ in seguto a questa amara constatazione che il nostro gruppo ha deciso di non presentarsi alle imminenti elezioni, preferendo continuare l’attività di servizio al paese con i mezzi riservati ai comuni cittadini, pronti a riassumere il nostro ruolo di fronte ad una modifica positiva delle “regole del gioco”. A quanto pare questa decisione è stata di disturbo ad un sistema di gestione consolidato. La promessa del candidato Sindaco Roberto Arboscello di “aprire” i Consigli comunali alle proposte dei cittadini è alquanto opinabile, visti gli atteggiamenti pregressi del gruppo di maggioranza di cui si è fatto naturale prosecutore. Non c’era mediazione o modifica che venisse incontro alle proposte di una minoranza avvallata dal voto dei cittadini, è difficile pensare che ci possa essere di fronte alla proposta estemporanea di un cittadino, se non magari già prevista. E’ sintomatico il fatto che nel volantino di propaganda diffuso da Uniti per Bergeggi i candidati Consiglieri siano presentati in rigoroso ordine alfabetico, con una curiosa eccezione che mette al primo posto la B del candidato consigliere Borgo prima della A di Anaclerio. Seguono gli altri nominativi in rigoroso ordine alfabetico… Da questo quadro e da nient’altro deriva la nostra decisione di non partecipare in alcun modo alle imminenti elezioni comunali. Parteciperemo alle elezioni europee perchè lo riteniamo un dovere civico, ma di partecipare ad elezioni a lista unica proprio non ce la sentiamo.
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