Benvenuti al “Palarumenta”! Cronaca dell’incontro di ieri con gli abitanti di Villapiana

Ieri a Savona, nell’area parcheggio  di piazza del Popolo — ribattezzata da molti “Palarumenta” — si è tenuta un’altra  surreale assemblea pubblica. A radunarsi, una folta rappresentanza degli abitanti del quartiere Villapiana, prevalentemente anziani, attirati dalla promessa di chiarimenti sul nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta.

Il tutto è stato illustrato con un’ispiratissima presentazione in stile PowerPoint, degna di una convention aziendale, per spiegare — o tentare di farlo — un meccanismo farraginoso e, naturalmente, diverso da quartiere a quartiere.

Nel centro città i cassonetti saranno “intelligenti”. Altrove, gli abitanti dovranno invece “arrabattarsi” con bidoncini di varie dimensioni da esporre non si sa bene dove, più o meno davanti ai portoni, ma solo al piano strada, e solo dalle 20 alle 4 del mattino, e solo tre giorni alla settimana. Una pacchia annunciata per la fauna urbana: cinghiali, gabbiani, gatti randagi e topi già pregustano la festa.

La parola d’ordine? Solidarietà. Ai vicini più fragili — anziani, lavoratori, insonni — sarà richiesto uno spirito di mutuo soccorso anche per il ritiro di sacchetti e bidoncini. Dove? Al campo sportivo di Legino, a partire dal 1° aprile (non è uno scherzo). In omaggio anche un opuscolo da 16 pagine contenente l’intero spiegone del sistema, con buona pace di chi aveva ancora delle domande.

Il clima generale era quello che ricordava le code per la vaccinazione anti-Covid: atmosfera tesa, visi stanchi, e il vago senso che nessuno sappia davvero dove stia andando.

A suggellare la giornata, una fugace apparizione del sindaco, che ha pensato bene di sostare all’esterno, dove ha collezionato “ceffoni” verbali da ogni direzione. Alla domanda accorata di una signora: “Ma alla fine, ‘sta rumenta dove finisce?”, pare abbia risposto: “Mi avete fatto venire il mal di testa”, prima di eclissarsi.

I costi dell’operazione? Ancora ignoti, ma possiamo serenamente prepararci a un ritocco verso l’alto della TARI.

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